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Sabato, 20 Aprile 2024
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Cecchi Gori: la Festa di Roma omaggia la famiglia che ha reso grande il cinema italiano

Nel foyer della Sala Sinopoli gli scatti provenienti dall'archivio privato di Vittorio Cecchi Gori. La presidente della Fonfazione Cinema per Roma, Delli Colli: "Dinastie spina dorsale del cinema italiano"

Immagini inedite mai viste prima da non appartenenti alla famiglia o all’entourage della stessa che raccontano la storia del cinema italiano più popolare: dalla commedia degli anni Sessanta, con Risi, Sordi, Lattuada, fino ai nuovi comici degli anni Ottanta e ai successi internazionali colti negli anni Novanta. 

Cecchi Gori. Una famiglia italiana: tutto sulla mostra

Sono gli scatti di “Cecchi Gori. Una famiglia italiana”: la mostra della Festa del Cinema di Roma che omaggia la grande dinastia toscana, una delle più importanti realtà produttive della storia del cinema italiano. 

La mostra, basata interamente sui materiali inediti, provenienti dall'archivio privato di Vittorio Cecchi Gori e riscoperti per l’omonimo documentario prodotto da Giuseppe Lepore e diretto da Simone Isola e Marco Spagnoli, racconta gli anni d’oro del cinema italiano: anni bellissimi, anni perfino “facili” come diceva un film del tempo, ma  soprattutto anni irripetibili e indimenticabili. 

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La storia della famiglia Cecchi Gori

Il cinema negli anni cinquanta era ancora “terra di conquista”, ed era possibile che un ex partigiano del Partito d'Azione, Mario Cecchi Gori, riuscisse in pochi anni ad affermarsi come uno dei più importanti produttori del cinema italiano, centrando con Il sorpasso il primo grande successo. I Cecchi Gori, di padre in figlio senza dimenticare la centrale figura della moglie di Mario e madre di Vittorio, Valeria Pestelli, hanno attraversato con i loro film cinquant'anni di storia italiana, incidendo profondamente nella storia dell'entertainment e del costume in genere. 

I Cecchi Gori pionieri degli anni d’oro del cinema italiano

“Le famiglie dai Cecchi Gori, ai De Laurentiis, i Ponti, la ditta Ponti-De Laurentiis, Cristaldi o come Lucisano che è una generazione successiva, sono state la spina dorsale del cinema italiano. Grandi firme che hanno costruito la solidità del cinema italiano e la sua immagine all’estero” – ha detto a RomaToday Laura Delli Colli, presidente della Fondazione Cinema per Roma inaugurando la mostra.

“I Cecchi Gori sono stati davvero l’immagine di un cinema che ha prodotto film di altissima qualità e ha lanciato la commedia all’italiana. Riuscivano a fare cinema d’autore e insieme lavorare sul tema della commedia all’italiana: quella che oggi ci piace definire ‘commedia italiana’, un marchio di fabbrica assolutamente insostituibile e che all’estero ci invidiano. Penso che quella sia stata una stagione molto forte, durante la quale i produttori rischiavano in proprio”.

Oggi le regole sono cambiate: complici la crisi economica, quella di settore e l’ingresso delle televisioni.

“I produttori sono più esecutivi” – osserva Delli Colli. “I Cecchi Gori rischiavano forte: sono stati i pionieri di un momento e di una stagione irripetibile: una famiglia a cui questa Festa rende simbolicamente omaggio per valorizzare tutto quel mondo che ha lanciato grandissimi attori come Gassman, Tognazzi, Manfredi, Benigni”. 

Il marchio Cecchi Gori: da “bottega rinascimentale” a major europea

“Cecchi Gori. Una famiglia italiana” è dunque il racconto di una bottega rinascimentale diventata industria e infine la prima vera Major europea. 

Un luogo, uno spazio popolato da talenti andato incontro a una rapida e repentina chiusura; un passato sepolto sotto vicende giudiziarie che hanno reso meno nitido il ricordo di una esaltante storia produttiva, lasciandone, in compenso, il calco indelebile nel cinema italiano di oggi, sempre pronto a dimenticare e – come si sa – ad andare in soccorso del vincitore. Per anni il destino ha fermato il tempo e spento il proiettore dei ricordi. 

La mostra, visitabile fino al 27 ottobre nel foyer della Sala Sinopoli (dalle 9 alle 24) intende quindi riportare l'attenzione e riscoprire una delle pagine produttive più importanti della storia del cinema italiano. Un tuffo negli anni d’oro. 
 

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