Bambina di 13 anni muore di cancro dopo aver chiesto di interrompere tutte le cure

Sta commuovendo il Regno Unito e il mondo intero la storia di Leah Beth Richards, una bambina di soli 13 anni morta dopo aver chiesto di interrompere le cure contro il cancro che l'aveva colpita quando aveva solo due anni.
Alla piccola era stato diagnosticato in tenerissima età il tumore di Wilms, una rara malattia che colpisce i reni dei bambini, ed è stata costretta a vivere tutta l'infanzia sottoponendosi a sempre più dolorose cure. Fino a quando, all'età di 8 anni, Leah decise di chiedere ai suoi medici di interrompere la chemioterapia e le operazioni chirurgiche, implorando che le venisse concesso di vivere il resto della sua vita nella maniera "più normale" possibile.
I medici, che avevano precedentemente comunicato alla famiglia l'incurabilità della forma di tumore che aveva colpito la loro figlia, hanno dovuto accettare la scelta di Leah.
La coraggiosa bambina ha vissuto così gli ultimi cinque anni della sua vita lontano dagli ospedali, realizzando i suoi sogni, tra i quali quello di incontrare il giocatore Frank Lampard del Chelsea (squadra di cui era tifosissima) e l'attrice Cathrine Zeta Jones.
Tra la commozione generale si fanno però sempre più prepotenti gli accenni di discussione sulla liceità della scelta di interrompere le cure su una bambina così piccola, rinunciando in partenza all'attesa di un "miracolo medico" che le potesse salvare la vita. Ma sono in tanti coloro che vedono nella decisione di rispettare le volontà della piccola una forma di moderna "pietas", che antepone il volere dell'individuo all'altare della scienza e della cura a tutti i costi, compresi quelli che avrebbero reso la vita di Leah meno piena e libera.