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Supplì Centro Storico / Corso Vittorio Emanuele II

L'origine del nome "supplì"

Da dove viene il nome "supplì"? Storie e leggende che ruotano intorno alla nascita di uno dei termini più diffusi della cucina romana

Intorno al nome “supplì”, come del resto intorno a tutto ciò che è destinato a diventare leggenda, ruotano miti e storie. Non me ne vogliano i romani ma è bene sapere che l’origine del nome legato ad un piatto indiscutibilmente romano e romanesco è francese. Già. Intanto la parola supplì deriva del termine della lingua francese appunto “surprise”, che vuol dire sorpresa.

Perché vi chiederete? Perché all’interno del supplì, oltre il riso ovviamente e il ragù di carne c’è anche della buona mozzarella filante che si scopre solo dopo aver dato il primo boccone.

Ma prima che l’acquolina prenda il sopravvento sulla lettura, torniamo all’origine del nome, francese dicevamo. L’identificazione con la “sorpresa” secondo la leggenda è stata introdotta dai soldati francesi durante l’occupazione napoleonica di fine settecento. Quando gustavano la “polpetta di riso” non potevano che restare stupiti dalla presenza della mozzarella all’interno: “sorpresa!”.

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L’evoluzione della parola è stata quindi da surprise, a surprisa, poi nel linguaggio parlato nel quotidiano è diventata supprisa che poi si è trasformata in supprì, fino ad arrivare alla parola supplì che tutti noi conosciamo e soprattutto apprezziamo.

Infatti nel menù della Trattoria della Lepre nel 1870 circa compare per la prima volta la parola supplì con annesso articolo femminile “la” supplì proprio per ricordare la “sorpresa”. Infine, sull’origine del nome un’ultima curiosità: “Supplì al telefono” perché diviso in due, il supplì resta collegato dalla mozzarella filante.

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