Da Yeah al Pigneto: la strana coppia arrivata fino al New York Times
Vieri e Lucio gestiscono Yeah al Pigneto, un mix di caffè, dischi e cocktail che gareggia come miglior Bar di Roma nel contest #aromacipiace di Romatoday
“Un po’ Walter Matthau e John Lennon, un po’ Bud Spencer e Terence Hill”, così si definiscono Vieri e Lucio, i due soci proprietari di Yeah al Pigneto, un mix di 3 ingredienti: caffè, dischi e cocktail. Dalla colazione al dopocena, un bel po’ di dischi messi a disposizione per l’ascolto, mentre ci si rilassa in uno dei diversi, piccoli salottini creati all’interno dello spazio.
I loro nomi, effettivamente, sono desueti e suonano abbastanza cinematografici, come le loro storie personali molto internazionali: Vieri è cresciuto in Africa, Lucio in Australia. Ma la loro vita, in realtà, è simile a quella di molti giovani colpiti dalla crisi: “Siamo rimasti senza lavoro. Eravamo disoccupati e avevamo lavorato assieme. Così siamo diventati soci. Io ero felice anche di fare il dipendente – dice Lucio – ma il lavoro in Italia a volte lo devi pagare, come abbiamo fatto noi investendo in questo locale”.
Vieri è espansivo e brillante; Lucio timido e riservato, ma entrambi sono tenaci, seri e metodici nel lavoro. “Avevamo in comune la passione per i Beatles e per i dischi, per cui sul nome ci siamo messi subito d’accordo: Yeah, come quel versetto che diventò quasi il tratto distintivo della band”.
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Arredamento vintage-chic, dettagli curatissimi e molti pezzi ricercati, tutto, però, da Yeah ruota attorno al giradischi. “I dischi sono una sorta di public library, con una selezione che va dal rock al punk e include molta musica italiana e tutti possono ascoltarli liberamente”.
La lista dei cocktail prevede molte ricette ideate da loro : “Non volevamo servire il Mojito, addirittura, nel vecchio menu, alla voce Mojito c’era scritto: ‘Non lo facciamo’!” Perciò da Yeah si beve lo ‘Zenzerino’ con il ginger ale, lo ‘Yeah’ con zenzero e peperoncino, il ‘Basilicum’ con basilico e aceto balsamico, ‘L’Impiccio col Chinotto’, ‘La Panca’, ‘La Chiacchiera’… Ma Yeah arricchisce l’offerta anche con serate a tema e degustazioni, mostre ed eventi, dj set rigorosamente solo su vinile.
Di recente, Yeah è stato segnalato nel video ’36 hours in Rome’ del New York Times, “non sappiamo perché! Ci hanno chiamato loro, dicendoci se potevano intervistarci. È stata una grande soddisfazione. Forse qualcuno che è stato qui, ad una festa o capitato per caso ci ha segnalato…non lo sappiamo, è incredibile”. E al Pigneto come vanno le cose? “Vivevo al Pigneto dal 2000 – dice Vieri - e già da un po’ lo vedevo crescere, il locale l’ho trovato io. Da questa parte si sta bene, ma l’isola pedonale…”. I problemi del Pigneto sono tanti ma sembrano molto lontani in questa piccola oasi residenziale, proprio di fronte alla questura della polizia di via Giovanni De Agostini, degustando un cocktail e ascoltando dischi.
LE FASI DEL CONCORSO
La seconda fase: la semifinale per individuare gli altri 5 finalisti
TUTTI I BAR IN GARA
Caffetteria Paglialonga | Via Montello 12 |
Cavaliere Caffè | Via delle Triremi 19 |
Purosud | Via delle cave di Pietralata 56 58 60 |
Santa Croce Caffe' | Via S. Croce In Gerusalemme 15/17 |
Dopotutto | Via dei Castani, 284 |
Bar dei brutti | Via dei Volsci, 71-73 |
Yeah | Via Giovanni de Agostini, 45 |
Bar Phelipe | Via Lari, 15 |
Al Bar del Cappuccino | Piazza Augusto Albini |
Linari | Via Nicola Zabaglia, 9 |