Selva Candida: la roulette russa delle strisce pedonali
Mentre su via di Selva Candida invano si aspetta che venga completata la potatura degli alberi – alcuni completamente secchi, altri che coprono i lampioni - iniziata nel febbraio scorso e poi interrotta ufficialmente per "mancanza di soldi", anche se in altre parti del Municipio XIV continua ad essere regolarmente svolto questo tipo di lavoro (vedi Primavalle e Torrevecchia), non sono mancati i fondi per “rafforzare” la visibilità di strisce pedonali davvero incredibili.
Parliamo di quelle in particolare situate alla fermata del bus Ettore Rosso/Grezzago direzione Bedeschi.
La straordinarietà di questo passaggio pedonale è che le strisce conducono i pedoni direttamente all’interno di un ristorante, mentre sarebbe stato necessario aiutare chi deve attraversare la strada a raggiungere l’incrocio di via Grezzago (distante circa 10 metri) dove abitano almeno 300 famiglie.
Lo stesso passaggio pedonale, inoltre, considerato il bacino di utenza che serve - oltre alle case dei residenti, infatti queste strisce pedonali servono anche per raggiungere una farmacia e studi medici molto frequentati - necessita di una segnaletica con illuminazione che garantisca un passaggio in sicurezza.
Ogni automobilista infatti sa bene che al buio non basta la segnaletica orizzontale. In contesti poco illuminati per indicare le strisce pedonali è indispensabile anche una segnaletica verticale con luci intermittenti.
Scendere dall’autobus dopo il tramonto e affrontare la roulette russa del “mi vedono o non mi vedono?” per attraversare la strada, non è dignitoso per nessuno.
Ci auguriamo che il Municipio XIV riesca a trovare i soldi necessari per mettere in sicurezza questo passaggio pedonale insieme al suo necessario spostamento perché la sicurezza è una assoluta priorità: “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona” (Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, Art. 3).