"Roma insicura e l'omertà che vige come regola"
Ieri in data 23/08/2015, nei pressi di via Fabriano (altezza via Maiolati), si è consumato l'ennesimo episodio di ingiustizia , degrado sociale, ed insicurezza . Erano circa le 15:30, quando come spesso accade, il già pregiudiato, noto alle forze dell'ordine come il "coccinella" (nome che tutto farebbe pensare tranne che alla violenza), sotto l'uso di droghe ed alcool, ha iniziato ad inveire contro tutti i passanti malcapitati , con offese e minacce varie, il tutto fino al passaggio di uno sventurato ragazzo di colore, intento a consegnare volantini pubblicitari , e che ha avuto la sventurata idea di rispondere a tali offese.
Di li a poco (il tutto è durato meno che 3 minuti) , si è consumato il fattaccio. il suddetto "coccinella" ha iniziato a lanciare oggetti vari contro lo sventurato , progredendo in un escalation da film pittoresco vecchio stile poliziesco italiano anni 80, fino al momento in cui il "coccinella" si è calato dalla finestra della casa dove risiede in strada, cosa che fa abitualmente ignorando l'uso della porta che millenni di evoluzione e ingegno ha portato a tutti gli altri, per avventarsi contro il malapitato "negro di merda" (cit.) , con un corpo contundente ferendolo. Al che , con una prontezza felina, e una mossa degna del migliore Bruce Lee, il malcapitato , atterra il suo aggressore disarmandolo.
A quel punto il "coccinella" , vistosi sopraffatto , si è allontanato in tutta fretta, tra altre minacce e invettive varie . Ma l'ingiustizia vera , è che tra la visione della varia gente affacciata ai propri davanzali , come se assistessero ad uno spettacolo di danza esotica stile lotta brasiliana , il "coccinella" , si ritrova ancora a piede libero , affacciato al suo davanzale, libero di inveire contro altri sfortunati, beato della sua "intoccabilità". Tralasciando riflessioni varie, di natura politica , terminerò citando una frase tanto cara ai nostri saggi anziani : Si stava meglio quando si stava peggio; almeno in tempi andati c'era il rispetto che oramai è andato perduto insieme a quei fasti di quei tempi in cui il rumore dei passi , rimbombando all'unisono, avvertivano dell'arrivo delle legioni.