Feste notturne al Parco degli Acquedotti
Mi vorrei riallacciare ad una segnalazione del 2015 ( https://www.romatoday.it/social/segnalazioni/parco-acquedotti-trasformato-in-rave-party-2395711.html )
effettuata da un cittadino residente nell'area adiacente al Parco degli Acquedotti, per condannare un utilizzo, diciamo, "improprio" del parco, dovuto allo svolgimento di feste notturne con diffusione di musica elettronica (nel linguaggio odierno possono essere anche chiamate "rave party", al di là dell'aspetto autorizzativo che queste possano avere).
Ebbene, pur avendo letto nella precedente segnalazione due pareri diversi sul fatto, vorrei in ogni caso segnalare che pur comprendendo la necessità dei giovani di divertirsi, e pur ammettendo che abbiano ottenuto l'autorizzazione per l'organizzazione di simili eventi, non ritengo che il parco sia il luogo più adatto per il loro svolgimento.
In questi giorni le feste si stanno svolgendo più frequentemente (le ultime, per la precisione, si sono svolte sia la notte tra il 30 ed 31 luglio 2016 che la notte successiva) dopo una pausa di qualche mese.
Per essere più chiari, però, poichè vivo proprio sulla via che costeggia i confini del parco, posso dire con certezza che non si tratta di feste di compleanno bensì di veri e propri "rave", con musica elettronica martellante senza pause a partire dal tramonto sino a circa le sette del mattino successivo. I "ragazzi" bevono e fumano stupefacenti per tutta la notte e continuano la mattina seguente (li vedo con i miei occhi dal mio balcone), lasciando bottiglie di birra meticolosamente sistemate in piedi ed in fila tra loro sul bordo del marciapiede. Escono dal parco per raggiungere i loro mezzi, a qualsiasi ora della notte, parlando ad alta voce e gridando senza curarsi di chi a quell'ora riposa.
Insomma, direi che lo scenario non fu ben rappresentato dal commento alla segnalazione del 2015.
In primavera scrissi una segnalazione direttamente al Parco regionale dell'Appia Antica per sapere se questi eventi fossero autorizzati o meno, ma nessuno mai rispose.
Non penso si tratti di intolleranza o chiusura mentale, ma di senso civico.
Poi, chi lo sa, può darsi che lo scenario legislativo in Italia porti delle novità sulla legalizzazione delle droghe leggere, e allora il Parco non sarà più una tanto ghiotta occasione per chi vorrà sballarsi.