Appia Antica, gli autobus la abbandonano
Galleria Appia Antica · Torricola
Abito in un appartamento sull'Appia Antica, strada in cui durante i festivi le macchine non potrebbero circolare, invece circolano liberamente; dove il limite di velocità segnalato è costantemente superato neanche fosse l'A1 e dove ogni giorno assisto alla tragicomica scena di turisti disorientati che tentano, tenendosi goffamente per mano, di raggiungere incolumi le catacombe, tra strisce pedonali ignorate e automobili a velocità folli che suonano loro, pure, perché la presenza del pedone li rallenta.
Dico male a dire che li vedo, perché per via di alcuni lavori alla pavimentazione stradale, da un giorno all'altro, e da fine novembre a inizio marzo, si è deciso di eliminare l'unico autobus che dal centro della città percorre l'Appia Antica.
Ora i pochi turisti che vedo sono affranti dagli stessi problemi di prima, più almeno tre chilometri di strada a piedi.
Questo fatto è per me sconcertante per tre ordini di cose:
-i residenti di via Appia Antica non hanno più come tornare a casa. Nulla vale il mio diritto di cittadino ad un servizio pubblico, nulla vale il mio abbonamento atac, perché so che dopo la mia giornata di lavoro ho modo di tornare a casa solo camminando, e a lungo. È molto romantico, ma almeno, l'avessi saputo prima, questo mese avrei risparmiato il mensile per l'autobus.
-i turisti: con questa decisione una parte storica di Roma viene tagliata fuori dal turismo, e non per chissà quale ragione complessa: perché non la si può raggiungere. A quanto pare al Comune non interessa, ma è un po'un peccato, no?
Senza parlare dei ristoranti, dei bar, degli infopoint. Possono tranquillamente rimanere chiusi fino a marzo.
- cosa ben più grave delle precedenti: dopo tutto novembre e dicembre con livelli di inquinamento superiori alla norma, in una strada in cui il traffico ha seriamente bisogno di essere controllato, si è scelto di costringere le persone a prendere la macchina, invece, ad esempio, di chiudere la strada durante i lavori alle autovetture, consentendo il transito alternato all'autobus.
Se un disagio del genere avesse vantaggi sul piano ecologico, sociale, un qualunque vantaggio, sarei stata la prima ad accettarlo. Ma l'unica conseguenza qui è l'aumento dell'uso delle autovetture ed un forte disagio per chi l'autovettura non c'è l'ha.
Questa per me è una scelta incivile. Grave. E quando il centralinista del Comune di Roma mi rimpalla alla polizia, e poi all'atac, e alla fine mi viene proposto il tribunale, io penso che ha ragione il mio fidanzato a credermi scema e che farei bene a fare come l'ottanta per cento dei miei amici a prendere ed andarmene da qui.