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Giovedì, 25 Aprile 2024
Scuola

Nidi convenzionati, la protesta degli operatori: "Il Comune non ci paga. A settembre non riapriremo"

Da ieri va avanti la mobilitazione fuori dal dipartimento Scuola di via Capitan Bavastro. I manifestanti lamentano i mancati pagamenti da parte del Comune: "Ci hanno abbandonato"

"Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini". È uno dei tanti striscioni che ieri hanno animato la protesta degli operatori dei circa 180 nidi convenzionati con il Comune di Roma. Questa mattina di nuovo fuori dal dipartimento Servizi educativi di via Capitan Bavastro per proseguire la mobilitazione. 

Senza stipendio, senza i contributi economici del Campidoglio ormai da inizio lockdown, senza alcuna certezza organizzativa per quanto riguarda la riapertura il 1 settembre - mancano le linee guide del Governo e le graduatorie, anche dei comunali, sono sospese - si dichiarano "a un passo dal fallimento". 

Eppure sono un asse portante del sistema educativo cittadino per la fascia 0-3 anni. E lamentano il più totale abbandono da parte dell'amministazione. "Non possiamo più pagare gli affitti, stiamo chiudendo, se mai il sistema riaprirà a settembre noi non ci saremo" denuncia un'operatrice dell'associazione Onda Gialla che ha organizzato la protesta. 

Mentre scriviamo una delegazione sta per essere ricevuta dall'assessorato al Sociale guidato da Veronica Mammì. Che ieri in un comunicato diffuso dal Campidoglio cercava di placare gli animi. "Abbiamo inviato una nota municipi, al dipartimento Servizi educativi e scolastici e alla Ragioneria capitolina chiedendo i dovuti chiarimenti in merito al dilazionarsi dei tempi di liquidazione delle fatture per i nidi in convenzione". Educatori e educatrici però aspettano certezze e garanzie. Fino ad allora non molleranno la protesta. 

"Da eccellenza della nostra città, in quattro anni di amministrazione Raggi miope e incapace, sono stati ridotti allo stremo" ha commentato il capogruppo della Lega in Campidoglio Maurizio Politi. "Strutture che chiudono, famiglie che restano senza nidi, imprese per lo più a gestione femminile, lasciate fallire nel più totale disinteresse del sindaco e degli assessori. Sono quattro anni che lottiamo contro i mulini a vento". Già, perché non è la prima volta che le operatrici non ricevano in tempo i pagamenti mensili dal Comune. È successo in più occasioni, senza che il problema si risolvesse mai in via definitiva. 

Sulla questione è intervenuto anche il Partito democratico. "Chiederemo una commissione trasparenza per capire il perchè dei mancati pagamenti dovuti e fare piena luce sulle scelte che rischiano di portare alla chiusura centri essenziali per la tutela dei diritti dei più piccoli e mettere a repentaglio migliaia di posti di lavoro" hanno dichiarato in una nota Andrea Casu, segretario del Pd Roma e Annarita Leobruni, responsabile Scuola del partito romano. 

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