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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scuola

Nidi, troppe incognite sul servizio estivo: a un mese dall'avvio è caos graduatorie 

Uffici subissati da disdette e richieste dell'ultima ora. Sullo sfondo la carenza di strutture e di insegnanti. Lega: "Riforma Baldassarre ha portato solo disagi"

Asili nido aperti il mese di luglio? Per quante famiglie e in quali strutture è ancora tutto da stabilire. A poco più di un mese dall'avvio, tra difficoltà di reperire le classi, supplenti che mancano, disdette da parte dei genitori ma anche richieste dell'ultimo minuto, gli uffici municipali lamentano il caos: la gestione delle graduatorie per la finestra estiva si sta rivelando decisamente più complessa del previsto. "Sta partendo in queste ore una nota dall'assessorato - ha tentato di rassicurare in commissione Scuola la presidente M5s, vicesindaco della Città Metropolitana, Maria Teresa Zotta - stiamo dando direttive precise su come affrontare l'emergenza". Ecco cosa accade. 

Pochi nidi e poche supplenti

Due le problematiche strutturali alla base: le difficoltà di reperire strutture disponibili. Ci sono asili che sfruttano l'estate per effettuare lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, e necessariamente sono costretti a chiudere. Le classi vengono accorpate quindi, creando inevitabili disservizi alle famiglie qualora la "nuova" struttura si trovasse a maggiore distanza da casa. Altra questione riguarda il numero di supplenti disponibili, che, stando alle denunce dei tecnici in commissione, rischia di risultare insufficiente a coprire la domanda. Fermo restando che, ed è la terza criticità riscontrata, non si hanno ancora numeri precisi sugli aderenti al servizio.

Quante famiglie hanno fatto richiesta?

In via eccezionale, per le iscrizioni dell'anno in corso, il 2018/2019, il Campidoglio ha imposto alle famiglie di inserire da subito nella domanda la richiesta per usufruire dei nidi anche a luglio. Un anticipo di qualche mese rispetto al passato, che nelle intenzioni avrebbe voluto facilitare i nuclei. Ma a distanza di oltre un anno dalla scelta, stando ai primi dati forniti sempre dagli uffici (ancora in fase di elaborazione finale) solo il 30% di famiglie avrebbe confermato, chi per mutate esigenze personali, chi per i disservizi di cui sopra. Con il risultato che gli uffici sono subissati da richieste di disdetta e di reintegro della retta, già versata. D'altra parte c'è invece chi più di anno fa il servizio non lo aveva richiesto, ma che invece oggi vorrebbe aderire. E chiede che vengano riaperte le iscrizioni. 

"Stiamo procedendo con una precisazione rendicontazione delle domande, e lavorando sia nei confronti di chi vuole tirarsi indietro che di chi vorrebbe rientrare in lista" garantisce Zotta, proponendo per il futuro prossimo, alla luce delle difficoltà riscontrate, di istituire due graduatorie separate, con domande separate, per il servizio annuale e per quello di luglio. 

"La riforma Baldassarre ha prodotto solo disagi"

Sul piede di guerra il capogruppo della Lega Maurizio Politi. "Il quadro delle iscrizioni e la fotografia ritratta dagli uffici risultano allarmante" commenta a margine della commissione, puntando il dito in generale contro il sistema di iscrizione messo in piedi dal Campidoglio. "L'intera riforma posta in campo dalla Baldassarre (assessore a Scuola e Sociale, ndr), che in commissione non si è nemmeno presentata, ha prodotto esclusivamente disagi all'utenza e ai municipi". Il riferimento è all'introduzione, con l'amministrazione Raggi, dell'obbligo di scelta con priorità alle strutture comunali: su sei scelte possibili, tre devono ricadere obbligatoriamente su asili a gestione diretta. Una scelta che l'esponente della Lega ha sempre contestato. 

"Abbiamo intenzione di portare in Aula un atto di indirizzo, che speriamo venga condiviso anche dal M5S – annuncia Politi – affinché si possa rendere la gestione dei nidi più scorrevole e risolutiva, ripristinando prima di tutto la libertà di scelta educativa per le famiglie e proponendo che, nel mese di luglio, l’Amministrazione torni ad avvalersi dei nidi in convenzione, inspiegabilmente contestati e sabotati dall'attuale gestione, poiché offrono da sempre un servizio di qualità e di supporto alle altre strutture territoriali". 

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