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Alternanza scuola-lavoro al Newton, la preside: "Ho verificato e accertato la bontà del progetto"

La dirigente scolastica, Ivana Uras, difende la scelta dell'azienda, il contenuto della convenzione e l'offerta formativa: “Non si trattata assolutamente di call center, ma di un'esperienza lavorativa concreta che ho verificato personalmente quando ho ricevuto la prima segnalazione”.

"Noi vantiamo 21 convenzionai studiate apposta per il profilo dei nostri studenti, di tutto rispetto, tra queste c'è la convenzione con questa società che non è vero sia di call center - spiega la dirigente in risposta alla 'denuncia' fatta da alcuni studenti -. Il progetto parla di comunicazione, di piattaforme multimediali, di contatti con i professionisti, e questo è. Un programma che ho verificato e approvato, apprezzato dal consiglio di istituto e dagli stessi studenti visto che la maggior parte di loro lo stanno portando avanti. La lamentela si riferisce ad un unico studente e alla sua famiglia.

Che cosa ha fatto acquisite le segnalazioni?
Ho convocato la commissione, ho verificato personalmente tutte le situazioni anche con il professore referente, trovando conferma nella bontà del progetto, nel constatare un'ambiente consono per i ragazzi. Dal referente ho anche avuto la conferma di un tentativo di boicottaggio da parte di uno studente che, addirittura, istigava altri a fare lo stesso. Hanno contatto col telefono, è vero. Ma questa è solo una parte del processo produttivo di questa azienda, e i ragazzi hanno la possibilità di conoscere una piattaforma nuova.

Mi spiega il collegamento tra il professore referente e la convenzione? Ha il 49% delle azioni.
Il professore in questione era in forza all'organico di potenziamento della Newton lo scorso anno, oggi lo è come esterno. Da esperto di diritto ed economia, non inerenti ai nostri percorsi di studio, ho pensato di inserirlo nel coordinamento del progetto di alternanza scuola-lavoro. Lui dall'interno ha coordinato, e quando ha visto che c'era questa opportunità ha informato a maggio i ragazzi, che hanno dato adesione e la società si è organizzata in questa direzione.

Ma quindi è tutto normale che la società sia di una persona che allo stesso tempo e referente per la scuola?
Ma capita spesso, visto la difficoltà di avere dei progetti in linea, e che siano disponibili, di attingere a contatti interni, come anche genitori che magari hanno degli studi o delle attività in grado di ospitare delle convenzioni.

Quindi la società a costruito un processo produttivo ad hoc per questi studenti?
La società ha un suo lavoro che porta avanti da tempo con gli architetti e professionisti del settore, il progetto archivio, quello che poi è oggetto di convenzione, è stato costruito per il progetto.

Questa convenzione andrà avanti quindi?
Assolutamente. Le verifiche che ho condotto personalmente, ripeto, hanno confermato il contenuto formativo del progetto. Viste le polemiche ho dato la possibilità agli studenti di interrompere, se volevano, il percorso avviandone un'altro. Ad oggi la grande maggioranza di loro continua a frequentare questa convenzione senza alcun problema. Non vedo quindi il motivo di doverla annullare.

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