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L'Asl Roma 5 lancia l'allarme obesità infantile: alla base disordini alimentari e sedentarietà

Il progetto "Okkio all salute" ha rivelato che il 25% dei bambini è in sovrappeso e il 12% è obeso. Un bambino su tre non consuma quotidianamente frutta e uno su due non consuma la verdura. I genitori non danno il buon esempio

Sono 547 i bambini delle terze elementari su tutto il territorio della Asl Roma 5 che, suddivisi nelle loro 22 scuole e 25 classi, sono stati campionati per partecipare al progetto "Okkio alla Salute".

Complessivamente il 37% dei bambini presenta un eccesso ponderale fra sovrappeso e obesità. Si stima che un bambino su tre risulta fisicamente inattivo, maggiormente le femmine rispetto ai maschi.

Il 25% dei bambini è in sovrappeso e il 12% obeso. Inoltre, sebbene negli anni si sia constatato qualche miglioramento, si evidenzia ancora una notevole diffusione di abitudini alimentari non corrette: circa un bambino su tre non fa colazione o la fa in modo inadeguato e assume bibite zuccherate e/o gassate almeno una volta al giorno; un bambino su tre non consuma quotidianamente frutta; un bambino su due non consuma quotidianamente verdura; infine emerge che occorre dedicare più tempo all'attività fisica e ridurre la sedentarietà.

Il peso

Tra i bambini della Asl lo 0,8% risulta in condizioni di obesità grave, l’11% risulta obeso, il 25 % sovrappeso, il 63 % normopeso e lo 0,7% sottopeso. In una nota la Asl Roma 5 spiega che "si conferma la grande diffusione fra i bambini di abitudini alimentari che non favoriscono una crescita armonica e sono fortemente predisponenti all'aumento di peso. Sovrappeso ed obesità sono ormai considerati, in particolare nei paesi occidentali, un problema di sanità pubblica con enormi conseguenze a livello sanitario, sociale ed economico. Ma la soluzione c'è: il rischio per i bambini può essere limitato grazie alla modifica delle abitudini familiari e tramite il sostegno della scuola ai bambini e alle loro famiglie. È essenziale quindi programmare azioni di sanità pubblica in modo coordinato e condiviso tra enti, istituzioni e realtà locali, con la diretta collaborazione con Pediatri e Medici di base".

Quando almeno uno dei due genitori è in sovrappeso, il 24% dei bambini risulta in sovrappeso e l’11% obeso. Quando almeno un genitore è obeso, il 34% dei bambini è in sovrappeso e il 20% obeso.

In alcuni studi, le ore di sonno del bambino sembrano essere associate al suo stato ponderale. Diverse fonti e istituzioni internazionali raccomandano che i bambini in età scolare dormano almeno 9-10 ore al giorno. Nella Asl si registra che la percentuale di bambini sovrappeso-obesi aumenta al diminuire delle ore di sonno.

Nella Asl solo il 57% dei bambini fa una colazione qualitativamente adeguata. Il 10% non fa colazione e il 33% non la fa qualitativamente adeguata. La mancanza di una colazione variata, oggi si sa per certo, facilita l'insorgenza del sovrappeso.

Solo il 24% dei bambini consuma la frutta 2-3 volte al giorno; il 41% una sola porzione al giorno. Il 33 % dei bambini mangia frutta meno di una volta al giorno o mai nell'intera settimana. Nella nostra Asl, i genitori riferiscono che il 15% dei bambini consuma verdura 2-3 al giorno; il 33% una sola porzione al giorno. Il 51% dei bambini consuma verdura meno di una volta al giorno o mai nell'intera settimana. Tutto ciò quando le raccomandazioni internazionali indicano in 5 o più porzioni al giorno la quantità di frutta e soprattutto verdura che dovrebbero essere consumate.

L’attività fisica

I bambini della nostra Asl fanno poca attività fisica. Si stima che un bambino su tre risulta fisicamente inattivo, maggiormente le femmine rispetto ai maschi. Appena poco più di un bambino su 20 ha un livello di attività fisica raccomandato per la sua età, anche per ragioni legate al recarsi a scuola con mezzi motorizzati, giocare poco all'aperto e non fare sufficienti attività sportive strutturate. Rispetto al 2008, al 2010, al 2012 e al 2014 i bambini definiti fisicamente non attivi sono leggermente aumentati.

Non solo le scuole e le famiglie devono collaborare nella realizzazione di condizioni e di iniziative per incrementare la naturale predisposizione dei bambini all'attività fisica, ma anche chi, per esempio, nei comuni, ha la responsabilità nelle scelte urbanistiche. Ricordiamo che in alcuni Paesi si misura oramai regolarmente la "camminabilità" delle città.

Secondo lo sudio dell’Asl sono molto diffuse, tra i bambini, le attività sedentarie, come il trascorrere molto tempo a guardare la televisione e giocare con i videogiochi/tablet/cellulare. Rispetto alle raccomandazioni, molti bambini eccedono ampiamente nell'uso della TV e dei videogiochi/tablet/cellulare, in particolare nel pomeriggio, quando potrebbero dedicarsi ad altre attività più salutari, come i giochi di movimento o lo sport o attività relazionali con i coetanei. Queste attività sedentarie sono sicuramente favorite dal fatto che ben la metà dei bambini dispone di un televisore in camera propria.

Solo 1 bambino su 5 di fatto ottempera alle raccomandazioni sul tempo da dedicare alla televisione o ai videogiochi/tablet/cellulare (meno di 2 ore al giorno). Rispetto al 2008, al 2010, al 2012 e al 2014 i bambini che hanno il televisore in camera o trascorrono al televisore o ai videogiochi/tablet/cellulare più di 2 ore al giorno sono in aumento.

Ben il 50% delle madri di bambini sovrappeso e il 10% delle madri di bambini obesi ritiene che il proprio bambino sia normopeso o addirittura sottopeso. Solo il 16% delle madri di bambini sovrappeso e il 51% di bambini obesi ritiene che il proprio bambino mangi troppo. Anche abituarsi a degli standard diversi ci rende difficile dare forza alla prevenzione di minacce che stanno mettendo a repentaglio la salute di gran parte della popolazione.

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