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"Cura di coppia": la Asl Rm5 aderisce alla campagna per rinsaldare il rapporto medico-paziente

L'Azienda Sanitaria aderisce all'iniziativa di Omceo Roma e Cittadinanzattiva

La Asl Roma 5 abbraccia e sostiene la campagna informativa/formativa “Cura di coppia” di Omceo Roma e Cittadinanzattiva Lazio presentata a Roma presso la sede dell’Omceo provinciale. L’iniziativa mette al centro la relazione tra medico e paziente e i fattori che la ostacolano, tra cui la burocrazia. La campagna è stata presentata contestualmente a quella “Prima di aggredire, pensa” contro la violenza agli operatori sanitari realizzata con Fnomceo, Regione Lazio e Cittadinanzattiva. 
  
"La difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie, all’assistenza territoriale, alle informazioni e alla documentazione – spiegano i promotori - sono i tre principali ostacoli alla fruizione del servizio sanitario regionale segnalati a Cittadinanzattiva Lazio. Ostacoli noti ma che persistono. In questo contesto si inserisce inoltre il crescente fenomeno delle aggressioni al personale sanitario, favorito nel Lazio anche da situazioni di esasperazione per burocrazia e le liste di attesa".

L’iniziativa è stata introdotta dal presidente dell'Ordine, Antonio Magi, e dal segretario Regionale di Cittadinanzattiva, Elio Rosati.

"Si tratta di una campagna a livello nazionale – ha spiegato Elio Rosati – strutturata in 4 focus regionali: quello di ieri a Roma, due ad ottobre, uno a Palermo e l’altro a Lecce e a l’ultimo a Siena nel mese di dicembre. Al centro del progetto c’è l’alleanza tra medici, infermieri, cittadini sul governo della sanità. Per avere un ambiente “favorevole” occorre che ognuno faccia la sua parte vedendo rispettati i propri diritti e rispettando i propri doveri. È in questa logica che è nato il vademecum (https://www.curadicoppia.it/files/vademecum.pdf). Serve uno sforzo congiunto anche con gli organi di livelli provinciale e regionale con grande attenzione per le peculiarità territoriali. Per esempio i temi affrontati nel focus laziale sono la burocrazia, le liste d’attesa e le aggressioni al personale sanitario proprio perché sono questi i principali disagi registrati. Quello della Asl Roma 5 – prosegue Rosati – è un territorio molto ampio ed eterogeneo e per questa caratteristica vanno disegnate discussioni ad hoc. In generale occorre uno sforzo congiunto, fare squadra. Serve per esempio anche un’educazione alla segnalazione del disagio che sia condiviso, propositivo e indirizzato agli organi competenti per costruire una mappa fedele dell’eventuale disagio da cui partire. È “assolutamente necessario, così come ribadito dall’Ordine dei medici, ricostruire l’alleanza tra operatori e professionisti della Sanità, istituzioni e cittadini. I diritti di chi ha necessità di cure e deve incontrarsi sempre con chi tali cure deve garantire". 

"Si tratta di una campagna importante – commenta il commissario della Asl Roma 5, Giuseppe Quintavalle – per quanto di nostra competenza la sosterremo e daremo il nostro contributo. Occorre ripartire dall’inizio, dal dare vita ad un nuovo e più solido rapporto di fiducia tra il sistema e le persone". 
 

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