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Un nuovo polo culturale nel cuore dell'Esquilino: parte il restyling della prima Zecca d'Italia

La sindaca Raggi: "Nostra sfida più grande è quella di recuperare e rigenerare gli spazi urbani della città"

Da prima Zecca d'Italia, oggi in parziale abbandono, a nuovo polo culturale candidato a diventare il simbolo della rigenerazione urbana del rione. Nel cuore dell'Esquilino, a pochi metri dalla stazione Termini, parte ufficialmente il recupero dell'edificio dell'ex Poligrafico e Zecca dello Stato di via Principe Umberto. Il taglio del nastro è stimato per maggio 2023, tempi di cantieri e amministrazione permettendo. Intanto comincerà tra pochi giorni la prima Conferenza dei servizi, e da cronoprogramma la pubblicazione del bando con partenza dei lavori è prevista nel 2021. Il costo sarà di 27 milioni di euro, risorse già stanziate dallo Stato.

Cosa vedremo nella nuova Zecca riqualificata? Un complesso culturale multifunzionale a vocazione museale, con spazi espositivi, un centro convegni e il museo permanente delle monete e delle carte valori. Saranno potenziati gli spazi della Scuola dell'arte della medaglia e quelli dell'archivio storico, insieme alla realizzazione di nuova biblioteca e di un'area per i laboratori artigianali. Non mancheranno spazi per la comunità aperti al quartiere, un bookshop, due corti interne e una caffetteria-ristorante aperta fino a notte su una delle terrazze destinate a diventare l'elemento simbolo del nuovo plesso. Oltre che una sorta di nuova "piazza" per il rione. 

Polo culturale all'Esquilino - le foto

Il progetto, firmato dallo studio di architettura Studio Atelier(S) Femia, è stato presentato questa mattina dall'amministratore delegato della Zecca dello Stato, Paolo Aielli, a fianco della sindaca Virginia Raggi. "La sfida più grande che abbiamo a Roma - ha spiegato Raggi - è quella di recuperare e rigenerare gli spazi urbani, palazzi ed edifici spesso industriali e spesso no, completamente abbandonati negli anni per la perdita di una funzione specifica. Negli anni c'è stata incapacità di recuperare questi spazi. Noi ci stiamo provando in modo capillare, non con una mera musealizzazione, ma integrando l'identità del luogo con la possibilità di uno sviluppo futuro. A Roma si può riscrivere una nuova storia urbana e urbanistica, dialogando con il territorio e rispettando i vincoli esistenti".

Già, sarà fondamentale il dialogo con un rione, l'Esquilino, che da tempo lamenta una lunga lista di criticità legate alla gestione degli spazi urbani. Portici invasi dalle bancarelle, sporcizia, strade al buio. Su questo però la sindaca rassicura: "Ci stiamo muovendo su più fronti per una riqualificazione ampia del rione. E' partito il cantiere per il rifacimento di piazza Vittorio, e quello per il cinema Apollo". L'ex sala cinematografica in abbandono coperta sul tetto da lastre di amianto che avvelenano da anni gli abitanti dei palazzi limitrofi. 

Insomma, la promessa è di dare un nuovo volto al rione multietnico di Roma, porta d'ingresso in città per chi arriva dalla vicinissima stazione Termini. E il polo culturale nella prima Zecca d'Italia sarà uno dei tasselli chiave. Tempi amministrativi permettendo, come sottolineato dall'amministratore delegato del Poligrafico, dottor Paolo Aielli: "Speriamo di poter procedere spediti. Provoca un po' di frustrazione pensare che un progetto già pronto e concreto ci metterà due anni per partire. Chiederemo a tutti gli enti coinvolti di limitare i tempi il più possibile". 
 

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