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Cerroni ci prova fino alla fine: presentato in Regione un nuovo progetto per coprire Malagrotta

A diffondere l'anticipazione la presidente del WWF Vanessa Ranieri che ha potuto visionare i documenti depositati in Regione il 31 dicembre 2013. L'appello: "Serve un risanamento ambientale"

“Un nuovo colpo di coda da parte del gestore di Malagrotta”. Così ha commentato l'associazione ambientalista WWF che ha divulgato in anteprima i contenuti di un nuovo progetto per la copertura, il cosiddetto capping per cui Cerroni ha chiesto alle amministrazioni pubbliche 100 milioni di euro, della discarica che prevede l'impiego di parte del materiale residuo dalla lavorazione degli impianti che trattano rifiuti. Negli uffici della Regione Lazio è arrivato il 31 dicembre 2013, l'ultimo giorno dell'anno. “Anche questa volta a sorpresa” scrive il WWF.

Questa l'anticipazione del progetto presentato dalla E. Giovi: “Ci sarebbero due opzioni. La prima è una sorta di 'sandwich multistrato realizzato con ciò che avanza dalla separazione dei materiali nel cassonetto stradale negli impianti di TMB, dai residui della combustione dell’inceneritore e da inerti cd ‘igienizzati’, all’estremità del quale posizionare un po’ di alberi” spiega Vanessa Ranieri. “La seconda opzione, che utilizzerebbe una sorta di 'biostabilizzato', prevede la copertura con uno strato di materiale drenante, uno di argilla, uno di terreno vegetale e la Fos, ovvero la frazione organica stabilizzata prodotta dagli impianti di trattamento” continua.

La Malagrotta 2.0 quindi continua a far discutere. Il nuovo progetto è però stato presentato nonostante nel 2008 sia già stato approvato un precedente piano per il capping. “La necessità di richiedere una modifica risiede nel fatto che è venuta meno la possibilità di formare uno strato con i residui della combustione dell'inceneritore dal momento che quest'ultimo è fermo. Ora è più redditivo provare a smaltire i residuo dell'impianto di trattamento meccanico biologico” l'analisi del WWF. Il rischio è quello di un 'danno oltre alla beffa' per i cittadini: “La collettività pagherebbe per smaltire i rifiuti, per trattarli e anche per impiegarli per il capping” commenta Ranieri. Insomma, se al progetto verrà dato esito positivo, “altro che chiusura di Malagrotta!” commenta il WWF. “A pensar male si potrebbe essere indotti a ritenere che l'invaso si stia preparando a rimanere in vita più di prima”.

Il WWF si appella agli amministratori. “Non bisogna confondere una semplice copertura della discarica con una sua bonifica” commenta Ranieri. “Il Comune e la Regione dovrebbero seguire il Codice dell'Ambiente che richiede una caratterizzazione del sito in modo tale da individuare il grado di inquinamento della zona e anche eventuali responsabilita”. Il rischio è quello che piantare degli alberi, progetto finanziato per 10 milioni di euro dalla Regione Lazio, incida solo sulla percezione del paesaggio ma non rappresenti un' effettiva bonifica dell'area. “Il Presidente Zingaretti, si faccia garante insieme al Sindaco Marino della salute dei cittadini e della tutela dell’ambiente, denunciando subito al Prefetto la possibilità che il territorio su cui insiste la discarica di Malagrotta sia stato colpito da un danno ambientale, chiedendo di partecipare al procedimento di adozione delle misure di precauzione, di prevenzione e di ripristino ambientale, obbligando così il Ministero ad intervenire ai sensi dell’art. 309 Codice dell’Ambiente”.

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