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Wind Tre guarda a Milano: così a Roma oltre 100 lavoratori rischiano il "licenziamento mascherato"

Nella sede di Parco de' Medici al via i colloqui individuali, la Cgil: "Azienda riprofesionalizzi dipendenti a Roma"

Dalla sede di Roma a Milano, Wind Tre ha annunciato di voler riorganizzare alcune delle funzioni tipiche legate al Chief Financial Officer (CFO) accentrandole nel capoluogo lombardo. 

Una decisione che sta mettendo in agitazione i lavoratori: circa 130 quelli coinvolti e che dunque probabilmente si ritroveranno a scegliere se mantenere il posto di lavoro trasferendosi a Milano o uscire dall’azienda.

Wind Tre vuole trasferire lavoratori a Milano

Wind Tre ha già iniziato i colloqui individuali per sondare il terreno tra intenzioni e ambizioni dei propri dipendenti. Nel mezzo i timori degli oltre cento impiegati nell'amministrazione in ambito finanza e controllo, tutti preoccupati di ritrovarsi davanti ad un bivio dalla scelta ardua. In tanti casi obbligata. 
 
Preoccupazioni raccolte dal sindacato. "I trasferimenti coatti sono sempre sbagliati, un atto violento oltre che antistorico e inutile, in tempi di smartworking e progetti di digitalizzazione varia: ma in questo caso - ha detto a RomaToday Riccardo Saccone, segretario nazionale Slc Cgil - colpisce ancora di più visto che la platea interessata è molto femminile. Oltre il 70% delle persone potenzialmente impattate sono donne, quindi meno facilitate nel trasferirsi visto il grande lavoro di cura familiare che in tanti casi svolgono". 

Dunque il rischio è che molte delle lavoratrici interessate, se messe alle strette, dovranno scegliere di perdere il posto. 

La denuncia del sindacato: "Licenziamenti mascherati"

"Non occorre essere particolarmente maliziosi per capire quindi come questa scelta di Wind Tre potrebbe non essere affatto casuale. Chi può infatti stupirsi se molte di loro saranno costrette a rinunciare al proprio posto di lavoro? Siamo davanti a dei licenziamenti mascherati che, già di per sé gravissimi, assumono i contorni della misoginia" - ha aggiunto Saccone. 

La vertenza Wind Tre in Regione Lazio

Una vertenza, quella dei lavoratori di Wind Tre, sulla quale è intervenuto anche il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini. 

"L'ennesimo processo di integrazione tra aziende di Telecomunicazioni sta producendo  come al solito l'unico obiettivo di raggranellare denari a discapito dei lavoratori e delle loro famiglie. Occorre fermare immediatamente questo processo autodistruttivo in atto,  al fine di garantire dignità e diritti ai circa 150 addetti interessati che potrebbero trovarsi da un momento all'altro o in mezzo a una strada, o peggio ancora in sedi del nord d'Italia non ancora idonee e funzionali" - ha scritto in una nota il vice presidente della commissione Lavoro del Lazio che ha già chiesto un'audizione con lavoratori e sigle sindacali. 

"Comprendiamo - afferma Giannini - alcuni fini 'nobili' dell'azienda (società che ha come unico azionista un cinese) come l'aver effettuato investimenti importanti per 1 miliardo di euro nel 2018, ma l'ennesima delocalizzazione delle aziende dalla nostra città verso Milano non è più  accettabile. Dopo Sky, Mediaset, Erg e Unicredit, Roma potrebbe perdere un altro contenitore occupazionale". 

Intanto a Parco de' Medici proseguono i colloqui. "Incontri che vanno benissimo solo se l'azienda metterà nero su bianco la riprofessionalizzazione a Roma di quanti non accetteranno il trasferimento a Milano. Siamo contrati - ha concluso Saccone - ad eventuali buone uscite per chi deciderà di rimanere in città perdendo il posto". 
 

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