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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

I lavoratori di Wind Tre tra scioperi e disperazione: "Siamo spalle al muro, a Milano o licenziati"

Parlano i dipendenti che l'azienda vorrebbe portare nel capoluogo lombardo: "Questi sono trasferimenti forzosi, non ci stiamo"

Da Roma a Milano per seguire la riorganizzazione dell'azienda che ha deciso di portare nel capoluogo lombardo direzione e amministrazione del comparto Finanza e Controllo. Questa la prospettiva per circa 200 lavoratori di Wind Tre che, raggiunti dalla comunicazione, da giorni sono in agitazione. 

"Questi sono veri e propri licenziamenti mascherati" - ha denunciato la segreteria nazionale Slc Cgil. I dipendenti sono stati convocati per alcuni colloqui personali con l'azienda, sul futuro però nessuna certezza.

Wind Tre da Roma a Milano: protestano i lavoratori

"Quello che sappiamo è che nel giro di un anno tutti e duecento circa dovremo andare a Milano. Eppure nell'era dello smartworking e del telelavoro questo trasferimenti non hanno ragione di esistere. Se vogliamo, per un'azienda come la nostra, leader nelle telecomunicazioni, è anche un autogol pazzesco. Quasi vergognoso" - si sfoga uno dei lavoratori di Wind Tre ai microfoni di RomaToday. 

"Spedirci lontano da Roma non ha senso visto che la sede di Parco de' Medici non chiuderà. Non capiamo perchè non possiamo rimanere qui: il nostro sospetto - raccontano ancora in anonimo i dipendenti - è che Wind Tre voglia mettere in piedi il progressivo smantellamento dell'azienda a Roma per portarla a Milano". 

Sul piede di guerra le lavoratrici, dei 200 di Finanza e Controllo destinati a lavorare all'ombra del Duomo "un buon 70% sono donne".

"La maggior parte di noi ha mariti e figli. Il trasferimento obbligato a Milano avrà un impatto devastante sulle nostre famiglie e sui nostri bambini. Il tutto - aggiunge una delle dipendenti - senza alcuna prospettiva di crescita professionale". 

Wind Tre guarda a Milano: così a Roma oltre 100 lavoratori rischiano il "licenziamento mascherato"

L'UGL: "Non si costringano dipendenti a rinunciare al lavoro"

"Nel nostro Paese non è facile trasferirsi dal Centro al Nord per motivi di lavoro con la famiglia al seguito. Le donne su cui ancora ricade la maggior parte del lavoro di cura si trovano così costrette a dimettersi perché è complesso se non impossibile trovare un altro lavoro per il coniuge e per l’assenza della rete familiare che spesso supporta una coppia di lavoratori con figli. Ci sono strumenti alternativi per far fronte all’efficientamento quale la riqualificazione professionale, lo smart working, etc. per non costringere i lavoratori e, in questo caso specifico, la maggioranza delle lavoratrici a rinunciare al lavoro per non sacrificare la propria famiglia" - ha scritto in una nota Luisa Molè Responsabile Welfare, Pari Opportunità e Terzo Settore Ugl Lazio.

Un trasferimento difficile dunque soprattutto per chi ha famiglia al seguito: "Non solo figli, ma essendo molti di noi tra i 40 e i 50 anni abbiamo anche le esigenze di chi ha genitori anziani". 

Ondata di scioperi in Wind Tre

Così in Wind Tre crescono apprensione e timori per il futuro. I dipendenti di Finanza e Controllo sciopereranno per l'intero turno di lavoro il 2 aprile. I lavoratori di Wind Tre, con lo spettro dell'esternalizzazione dei data center, incroceranno invece le braccia giovedì 11 aprile, dall'8 e per trenta giorni stop poi a straordinari, lavoro programmato e reperibilità. 

"Siamo spalle al muro, ai trasferimenti forzosi non vediamo alterativa. Stanno calpestando diritti ed etica" - l'appello dei dipendenti. 

Ondata di scioperi in Wind Tre: i lavoratori rifiutano straordinari e reperibilità

Trattativa ancora in corso

E nei corridoi del palazzone di Parco de' Medici l'agitazione è tangibile. Dall'azienda categorico il no comment su una situazione ancora in evoluzione. 

Tuttavia, a quanto apprende RomaToday, si starebbe lavorando ad un accordo: i trasferimenti a Milano, con la trattativa ancora in corso, potrebbero avvenire solo su base volontaria.

Nessuna certezza però sulla ricollocazione in altre direzioni dei lavoratori che rimarrebbero a Roma. "L'azienda - dicono i dipendenti di Wind Tre - ci permetta di scegliere". 
 

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