rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Demolizione villini storici, consegnate 15mila firme in Campidoglio: "Il Comune può tutelarli"

A depositarle Francesco Alemanni, capolista della lista Insieme con Zingaretti

Un tavolo per salvare i villini storici. Sono state consegnate ieri in Campidoglio dalla lista Insieme con Zingaretti e da cinque realtà territoriali come il Comitato Villa Leopardi, Comitato Amo il quartiere Trieste, Comitato Piazza Caprera, Comitato Amici di Porta Pia e il Comitato Salviamo villa Paolina di Mallinckrodt le 15mila firme raccolte in sostegno di una petizione per la salvaguardia dei villini storici destinati a demolizione e ricostruzione. Alla base la rivendicazione che ci sia un iter normativo che permette al Comune di Roma di fermare queste pratiche. 

"Istituire un tavolo"

"Nel consegnare la firma della petizione per la salvaguardia dei villini storici" ha spiegato Francesco Alemanni, responsabile organizzazione dei Verdi e capolista per la lista Insieme con Zingaretti. "Abbiamo individuato che il percorso normativo che autorizza la demolizione di tali villini, deriva dal Piano Case della Regione Polverini, rimasto invariato in alcune norme nel Piano Casa elaborato per la Regione dalla giunta Zingaretti, ma la responsabilità della mancata tutela di aree di interesse storico/culturale è del Comune di Roma Capitale". La richiesta è quella di "istituire un tavolo che comprenda Soprintendenza, Regione, Comune ed associazioni per far sì che non vengano distrutti importanti pezzi del nostro patrimonio architettonico". 

Le norme

Il riferimento è alle "disposizioni vincolanti che regolamentano il patrimonio architettonico 'di interesse storico artistico', come ad esempio il Decreto Ministeriale 1444/1968, che dispone limiti inderogabili in materia di urbanistica e rigenerazione urbana". E ancora: il Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.leg. 42/2004). Viene ripresa anche la 'Carta di Qualità', contenuta all'interno dell'art. 16 delle Norme Tecniche di Attuazione dei Piani Regolatori "che prevede una esplicita responsabilità del Comune nell’individuazione di elementi di particolare valore". 

Per Alemanni "è responsabilità del Comune attuare le disposizioni contenute nella 'Carta di Qualità' e individuare le zone da tutelare, per le quali poi deve essere richiesto alla Regione l'inserimento di tali aree nel Piano Territoriale Paesistico e Regionale". C'è poi la carta dell'art. 19 del Codice dei Beni e del Paesaggio "che permetterebbe ai soprintendenti di ispezionare gli edifici anche senza il preavviso di cinque giorni perché manifestamente 'casi di estrema urgenza'". Continua Alemanni: "Rigenerazione e riqualificazione non devono diventare un mezzo per permettere, attraverso la rendita di posizione e la presenza di strutture urbane e servizi qualificati, l'abbattimento indiscriminato di strutture che hanno un valore per la città". 

La posizione del Campidoglio sui villini

Alla fine di gennaio l'assessore all'Urbanistica Luca Montuori aveva replicato così alle polemiche: "Sono gli effetti del Piano Casa della Regione Lazio" aveva spiegato in una nota. "Il Piano casa è una legge che non ha nulla a che vedere con il recupero urbano e la città ma ne ha invece con la sostituzione edilizia e una certa idea di crescita economica, cosa ben diversa. Mi stupisce inoltre che la Soprintendenza, quindi il Ministero, a cui abbiamo sottoposto tutte queste richieste, ci risponda di valutare noi la possibilità di vincolare alcuni luoghi, sostenendo di non poter applicare le norme chiedendo al Comune di farlo. Noi siamo prontissimi a discutere nel merito ma intanto bisognerebbe iniziare a chiarire i poteri e le responsabilità di ogni Ente".

Il Campidoglio istituisce un tavolo

Intanto proprio ieri pomeriggio il Campidoglio ha preso parola in merito alla legge sulla Rigenerazione urbana approvata a luglio dalla Regione Lazio. "La Giunta Capitolina ha approvato una memoria che prevede la definizione degli ambiti territoriali entro i quali poter intervenire" si legge in una nota. "Un lavoro che si accompagni a un aggiornamento della Carta della Qualità attraverso una nuova definizione dei tessuti da tutelare che consenta un maggiore controllo degli spazi urbani. Tra gli indirizzi previsti dall'Assessorato all'Urbanistica vi è l’individuazione delle modalità per l’attuazione dei programmi di rigenerazione urbana attraverso piani integrati di intervento, definendo la perimetrazione degli ambiti territoriali per gli interventi di recupero edilizio". 

I tavolo con municipi e assessorati

Infine, si legge ancora nella nota, "il provvedimento approvato dalla Giunta prevede infine l'istituzione di un tavolo permanente di coordinamento e monitoraggio, composto dai rappresentanti dei Municipi e degli Assessorati coinvolti nell'azione di trasformazione e rigenerazione urbana". Un passaggio che, come ha spiegato l'assessore all'Urbanistica Luca Montuori "si rende necessario dopo l'approvazione della legge regionale contenente Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio". 

La replica di Alemanni

Replica Alemanni: "Siamo lieti di apprendere che l'assessore all'Urbanistica del Comune di Roma Luca Montuori, nonostante non si sia degnato di riceverci ieri alla consegna delle 15 mila firme raccolte, abbia voluto recepire la nostra richiesta senza citarci, ossia la necessità e l'urgenza di aprire un tavolo su monitoraggio e ambiti di rigenerazione urbana. Auspichiamo che il primo incontro sia aperto alla Soprintendenza e alla Regione e sia incentrato sul come fermare l'abbattimento di villini storici". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Demolizione villini storici, consegnate 15mila firme in Campidoglio: "Il Comune può tutelarli"

RomaToday è in caricamento