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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

I vigili rifiutano gli straordinari: rischio caos per Roma-Milan e per Capodanno

Tanti gli agenti che stanno rifiutando o si stanno cancellando dai turni straordinari. A rischio l'ordine pubblico per il match di sabato e soprattutto per le festività natalizie, capodanno su tutti. Alla base la vertenza sul contratto decentrato e le carenze organizzative del corpo

Aria di rivolta nel corpo di Polizia Locale di Roma Capitale. E' l'ennesima riunione interlocutoria sul tema del contratto decentrato a fare da detonatore ad una situazione esplosiva da tempo. Tante le questioni sul tavolo che hanno spinto le sigle sindacali a compattarsi e a prendere in considerazione "tutte le iniziative sindacali che si renderanno necessarie".

Il primo effetto di questa ritrovata unità potrebbe aversi già sabato prossimo in occasione di Roma Milan. Gli agenti dei Gruppi Parioli, Prati e Cassia, più quelli del Gruppo Pronto Intervento Traffico, stanno infatti rifiutando in massa gli straordinari. L'effetto caos è dietro l'angolo. Di solito nell'area operano 150 agenti che garantiscono la viabilità e l'ordine pubblico. Senza la loro presenza dovrà essere la Questura ad operare. E l'obiettivo, fanno sapere i sindacati, è protrarre l'iniziativa fino al derby dell'11 gennaio quando gli uomini richiesti saranno di più.

Ma il vero incubo per il comando centrale e per l'amministrazione è costituito da Capodanno. Oltre 700 le persone necessarie per garantire il servizio per la notte di San Silvestro, tutte a straordinario. Nessun agente però sembra essere intenzionato ad iscriversi. Così per l'ultimo dell'anno in strada, con tutte le feste in programma in centro e nei municipi, potrebbero esserci solo le classiche pattuglie dei turni di notte, ovvero una per gruppo. Numeri carenti e già di recente finiti nell'occhio del ciclone e che mettono a serio rischio già i servizi normali.

A scatenare la protesta l'ennesimo incontro interlocutorio al tavolo di trattative per il contratto decentrato. Una riunione fiume, convocata nella mattinata di ieri, nel corso della quale non è stata recepita neanche una delle richieste delle componenti sindacali. Un muro contro muro, con l'amministrazione da un lato a chiedere una maggiore produttività, un'efficentazione del servizio, un miglioramento del servizio notturno, un ampliamento del servizio straordinario, e i sindacati dall'altro a far presente tutte le mancanze organizzative dell'amministrazione e del Comando, incapaci a fronteggiare tutti i servizi richiesti con gli attuali agenti in servizio.

Una situazione difficile che ha spinto i sindacati autonomi e la triplice a compattarsi e a confermare lo stato d'agitazione. Giancarlo Cosentino, segretario Fp Cisl Roma e Lazio spiega: "E' evidente che si è scelto di impostare il tavolo di trattativa puntando ad esasperare quella che è la flessibilità dei lavoratori. Si chiede una maggiore copertura notturna, una diversa organizzazione del territorio, il tutto senza una visione d'insieme del corpo, concepito evidentemente come una foglia di fico buona per coprire i problemi, ma da lasciare nudo e abbandonato a se stesso".

La protesta degli straordinari mira proprio a questo, a far cadere la foglia di fico mostrando tutte le carenze organizzative. "Oggi", continua Cosentino, "i servizi di Roma Capitale vengono portati avanti grazie al sacrificio degli agenti, grazie agli straordinari, grazie alla flessibilità che abbiamo sempre mostrato. Faremo vedere come, venendo a mancare il nostro apporto, molti dei servizi in città vengono a mancare".

Stefano Giannini segretario del Sulpl Roma punta invece il dito contro le scuse accampate nel corso della riunione, ovvero il buco al bilancio e la necessità di intervenire sulla materia del contratto decentrato per risollevare i conti comunali così come richiesto dal Governo: "Sappiamo che il comune è in difficoltà economiche, quindi come regalo di Natale gli rimandiamo indietro i soldi degli straordinari con i quali volevano coprire le loro magagne organizzative e le mancanze di personale".

Nel corso della riunione in particolare sul tema della produttività si è fatto notare come la legge regionale chieda a Roma Capitale di garantire il servizio notturno. Una sollecitazione, partita dall'amministrazione, che ha sollevato le proteste perché la stessa legge regionale prevede anche numeri diversi per il personale. Ogni 600 persone devono esserci due agenti, c'è scritto nella legge. Oggi quindi a Roma di fatto ci sono 3000 vigili in meno.

Ad aggravare la situazione ci sono poi quelli che Francesco Croce, segretario locale Uil Polizia Locale, definisce "abusi organizzativi". Croce definisce "intollerabile l'offesa che all'immagine del corpo perpretata da quest'amministrazione che in un momento come questo, invece di guardare ad altro, preferisce prendersela con dei lavoratori".

Il riferimento di Croce è soprattutto alle rotazioni volute da Clemente. "Si tratta di deportazioni non rotazioni", spiega ancora il segretario Uil. "La legge anti corruzione prevede la rotazione degli incarichi non quella territoriale. In questo modo il provvedimento si trasforma in una vera e propria vigliaccata che il corpo non manda giù".

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