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Giubileo, oggi e domani 900 vigili in più. Polemica sulla reperibilità

Trecento oggi, 7 dicembre, e 600 in più domani, tutti in servizio straordinario. Intanto scoppia la polemica sulla reperibilità. Migliaia gli agenti che hanno chiesto la cancellazione ed ora si prova ad arginare il fenomeno

Novecento vigili in più, pagati con lo straordinario per affrontare l'avvio del Giubileo. Per i vigili di Roma il 2000 appare lontano, lontanissimo. Allora, in occasione dell'anno giubilare ordinario, quasi mille agenti furono immessi in pianta organica, andando a rinforzare un corpo in debito di ossigeno. Oggi, quindici anni dopo e con il numero di agenti sceso sotto i 5900, si fa ricorso agli straordinari per far fronte all'arrivo di migliaia di pellegrini. 

E' questo l'unico compromesso che si è riusciti a raggiungere negli ultimi giorni. A siglare l'accordo con il comando Cgil, Cisl e Uil. Così oggi e domani in strada ci saranno 900 vigili in più tutti, o quasi, concentrati nell'area attorno al Vaticano. Divisi sui vari turni, andranno a dar manforte agli agenti impegnati nella viabilità, nelle chiusure stradali e nel contrasto alla presenza di venditori abusivi.

Una soluzione tampone, evidentemente, che non accontenta tutti ma che dovrebbe evitare l'impazzimento del traffico tanto temuto. Tra i vigili però il malcontento serpeggia. Restano problemi strutturali come il salario accessorio, come la carenza di organico, come il rapporto con i vertici. 

In questi giorni è poi scoppiata la polemica sull'istituto della reperebilità. Su base volontaria i vigili possono decidere di essere inseriti in un elenco che li rende di fatto reperibili. Il vantaggio è quello di avere 40 euro in busta paga in più al mese; lo svantaggio è quello di poter essere chiamati all'improvviso in caso di emergenza. Ogni vigile rischia la chiamata 6 volte al mese. In questi anni però ciò è accaduto soltanto per i funerali di Papa Giovanni Paolo II, per l'emergenza neve e per il Terremoto a L'Aquila, quando agenti romani corsero in Abruzzo in soccorso delle popolazioni terremotate. Emergenza fu considerata anche lo scorso Capodanno, quello dei vigili malati. In tanti si diedero malati, nessuno si iscrisse agli straordinari e il Comandante Raffaele Clemente, per non alzare bandiera bianca, chiamò i reperebili, molti dei quali marcarono visita. Ne nacque un'indagine i cui esiti finali sono ancora tutti da scrivere. 

Da gennaio però, per evitare il rischio di finire chiamati, in molti hanno deciso di cancellarsi. Il ragionamento è più o meno questo: "Chi me lo fa fare di essere reperibile ed essere chiamato quando magari c'è da tappare qualche falla nell'organizzazione del servizio?". Stime dei sindacati parlano di circa due terzi del corpo già cancellato. Un'ecatombe, verrebbe da dire, tutta però secondo le regole. Già perché per cancellarsi basta una dichiarazione scritta in cui si dimostri di non avere i criteri per poter rispondere alla chiamata. Basta, ad esempio, avere un parente malato o invalido oppure abitare a più di mezz'ora da un comando. 

A far scoppiare la polemica di questi giorni però è una circolare. Per arginare l'ecatombe il vice comandante del corpo, Raffaella Modafferi, ha inviato una circolare al gruppo pronto intervento, vietando di fatto le cancellazioni dalla reperibilità. 

"La dottoressa Modafferi persiste nei comportamenti autoritari che hanno contraddistinto questa dirigenza fin dal momento del proprio insediamento", attacca in una nota Marco Milani, Coordinatore Romano UGL-Polizia Locale. "L'istituto della reperibilità è infatti volontario da parte del dipendente, per il quale, qualora si volesse imporne l'obbligo in servizio, si dovrebbe ricorrere al ben diverso istituto della precettazione". 

Secondo Milani "la circolare in questione dimostra infine la profonda disaffezione del personale nei confronti dei propri vertici. Mai infatti era accaduto che un così alto numero di persone, rinunciasse a rendersi reperibile in caso di emergenza. Lo scollamento profondo e riteniamo irreversibile, tra gli agenti ed il Comando, che vide  il proprio apice nei fatti avvenuti lo scorso capodanno, resta uno dei problemi più gravi che attanagliano il Corpo ed a cui nessuno a tutt'oggi, sembra voler trovare soluzione".

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