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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Prati / Via Sabotino

Il Comune smantella il parco, l'Ater smonta la Montanari. E su via Sabotino monta la polemica

Il Pd all'attacco: "Raggi cambi nome all'assessorato e lo chiami scaricabarile". L'assessora: "E' il Pd a dire bugie e a fare campagna elettorale"

Il parco di via Sabotino entra nella campagna elettorale. Dopo lo smantellamento dei giochi e il botta e risposta tra Municipio e Campidoglio, è l'Ater a smentire l'assessora Pinuccia Montanari, smontando la comunicazione inviata in risposta alle critiche del municipio.

Cosa aveva detto la Montanari

Ecco la risposta di Pinuccia Montanari a seguito delle polemiche per lo smantellamento del parco: "Il giardino in questione appartiene all’ente regionale Ater, non è di proprietà di Roma Capitale. In una lettera di settembre dello scorso anno, il Municipio richiedeva all’Azienda la presa in consegna del parco, una concessione che non è mai avvenuta. L’area è degradata, priva di manutenzione e rischiosa per l’incolumità dei bambini con attrezzature e arredi non rispondenti alle normative vigenti, per questo avevamo già da tempo chiesto all’Ater di intervenire con la sostituzione dei giochi non a norma, l’azienda ha invece optato per la rimozione. È bene che la Regione intervenga quanto prima per restituire dignità a quest’area, importante punto di riferimento dell’intero quartiere”.

La risposta di Ater 

La replica di Ater è puntuale e investe tutte le questioni sollevate dall'assessora all'Ambiente. Vengono citate date e documenti. Sulla proprietà: "L'area del Parco è di proprietà dell'ATER di Roma e fin dagli anni '70 è stata, di fatto, occupata senza alcun atto formale dal Comune di Roma che ne ha gestito le strutture. Gia' allora il Comune aveva manifestato l'intenzione di acquistare l'area (al tempo di proprieta' I.A.C.P) e con una delibera dell'8 agosto 1980 il Consiglio Comunale deliberava un acconto provvisorio di lire 218.790.000. La compravendita non si è mai conclusa e fu avviato un contenzioso per la definizione del valore effettivo dell'area che, nel 1994 si concluse con una sentenza di primo grado che, in sostanza non decideva rimettendo in ruolo il contenzioso. Nel 2017 si è avviata una procedura di mediazione tra i due Enti conclusasi in questi giorni con esito negativo. Sulla questione si avvierà ora una causa civile". 

Sulla richiesta di manutenzione: "Nella lettera citata dall'assessora Montanari dell'11 settembre 2017 inviata ad ATER dal Municipio I non si chiede all'Azienda di riqualificare il parco giochi (la cui gestione è in capo al Comune come evidenziato anche dalla cartellonistica apposta sulla struttura) ma di "avviare le procedure per la presa in consegna del giardino" da parte dell'Amministrazione Comunale. A tale lettera ATER Roma risponde il 13 settembre comunicando la 'disponibilità alla cessione immediata dell'area peraltro da tempo nelle disponibilità di Roma Capitale' a fronte di un valore di cessione dell'area - calcolato all'interno dell'Accordo per l'estinzione di posizioni creditorie e debitorie Comune di Roma/ATER del 2008 - pari a 44.641.955,93 euro. Su tale proposta non è stato raggiunto alcun accordo".

Sullo smantellamento: "Quanto alle operazioni di smantellamento della strutture del parco giochi ATER non ha avuto alcun ruolo come testimonia la lettera del 22 gennaio 2018 con cui il Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale ordina la dismissione controllata totale e parziale delle aree ludiche anche nel Parco di via Sabotino". 

Il Pd all'attacco

La replica dell'Ater scatena ancora di più le opposizioni. Il Pd, con il consigliere Orlando Corsetti sottolinea, riferendosi all'assessora Montanari, come "lo scaricabarile sia ormai il suo impegno quotidiano più gravoso e il naso dell'assessora cresce ancora. L'Ater non ha smontato nulla". Il suo collega Giulio Pelonzi: " Partendo dall'assunto che se un assessore non sa cio' che avviene nel proprio Assessorato ha fallito la propria mission, diamo quindi alle sue esternazioni una lettura più 'elettorale': l'estenuante difesa difronte ai cittadini. Questo suo modus operandi ricorre spesso da quando è arrivata a Roma. Recenti le sue dichiarazioni sui ritardi del Piano Rifiuti prontamente smentite dall'Assessore Buschini, costretto a ricordarle norme di Leggi, scadenze e risposte ancora non date. Per non parlare del famoso tritovagliatore di Ostia usato come strumento propagandistico elettorale per poi essere messo in funzione subito dopo le elezioni. Ricordiamo bene le sue promesse rispetto l'inserimento di telecamere all'interno dei cassonetti o gli operatori-tutor in ogni quartiere per spiegare ai cittadini come differenziare i rifiuti, proprio mentre il responsabile dell'Ama asseriva un debito di un miliardo e un ritardo sull'approvazione del Piano Industriale. Ci corre quasi l'obbligo di consigliare alla Raggi di cambiare il nome dell'Assessorato all'Ambiente con uno piu' consono all'effettivo svolgimento del mandato politico della Montanari: l'assessora allo scarica barile". 

La controreplica della Montanari


Secca la controreplica della Montanari: "E' il Pd a dire bugie e a fare campagna elettorale su un tema così delicato che coinvolge i bambini. L'ho detto e lo ripeto, il parco di via Sabotino è di proprietà dell'ente regionale Ater, non appartiene a Roma Capitale. L'area versa in situazioni gravi di degrado e i giochi non rispettavano la normativa di riferimento in tema di sicurezza: pavimentazione anti trauma mancante, attrezzature vecchie e danneggiate che rappresentavano un serio pericolo per i bambini. Pertanto, pur non essendo l'area in carico a Roma Capitale, il dipartimento Tutela Ambientale e' stato costretto a rimuovere i giochi che rappresentavo un pericolo per la pubblica incolumità".

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