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Vertici Acea, i nomi restano inadeguati ma il Pd dà l'ok a Marino

La commissione Bilancio ha dato parere favorevole ai nominativi selezionati dal sindaco. Dal Pd però una riserva: "Riconosciamo l'autonomia del primo cittadino ma i nomi sono inadeguati"

Alla fine il via libera è arrivato ma con riserva. La commissione Bilancio di Roma Capitale, presieduta da Alfredo Ferrari (Pd) ha dato il suo nulla osta a Marino sulla rosa dei nomi, selezionati dallo stesso primo cittadino, per il nuovo cda di Acea. Ma il malcontento del Pd romano però non è rimasto inespresso. Il voto favorevole è stato accompagnato da un documento con cui il Partito democratico ha voluto esprimere la sua “perplessità” in merito ai nominativi giudicati “poco autorevoli”. Un compromesso tra l'appoggio incondizionato alla selezione del sindaco, molto più vicina al governo renziano che non al partito locale, e una bocciatura che di fatto avrebbe aperto una crisi tra il primo cittadino e la sua maggioranza.

La decisione dei consiglieri del Pd romano infatti  è arrivata al termine di una lunga riunione di maggioranza in via delle Vergini che ha tenuto impegnati i consiglieri democratici tutto il pomeriggio facendo così mancare per quattro volte il numero legale alla seduta dell'Assemblea capitolina in programma per ieri. Guerra aperta invece da parte di Sel che, in piena discordanza con la decisione del sindaco, ha deciso di non partecipare alla commissione. Un clima non proprio disteso che però non ha impedito al primo cittadino di dirsi “soddisfatto” al termine della commissione.

LA COMMISSIONE – Commissione serale per dare via libera ai nomi per i nuovi vertici di Acea, convocata direttamente in Campidoglio. Voto favorevole è arrivato dai consiglieri Pd Alfredo Ferrari, Giulia Tempesta, Maurizio Policastro, Piccolo, e da quelli della lista civica Riccardo Magi e Franco Marino. Contrari invece Sveva Belviso (Ncd), Davide Bordoni (Fi) e Marcello De Vito (M5S). Alla commissione invece non ha partecipato Gemma Azuni di Sel.

IL DOCUMENTO - "I membri Pd della commissione nell'esprimere il nullaosta alle proposte per il cda di Acea e rimarcando l'autonomia della decisione del sindaco in ordine alla scelta dei membri, rilevano che nel complesso la proposta del cda di Acea non appare del tutto adeguata alla complessità dei compiti che l'azienda ha di fronte e auspica che possa essere modificata e resa più autorevole". E' questo il testo del documento che i consiglieri del Pd  membri della commissione Bilancio hanno allegato al parere favorevole.

I NOMI – Ecco la rosa dei 'nomi' indicata da Marino: Alberto Irace, amministratore delegato dell'azienda toscana Publiacqua, e Catia Tomasetti, avvocato con esperienza nel settore idrico, per le posizioni di amministratore delegato e presidente. Consiglieri invece Elisabetta Maggini, figlia di un costruttore romano e collaboratrice del governatore Zingaretti prima in Provincia poi in Regione, Paola Profeta, docente presso la facoltà di Scienza delle finanze all'università Bocconi, e infine l'avvocato Franco Paparella, fiscalista molisano che ha lavorato alla procedura fallimentare di Alitalia. Nella lista dei nomi figurano anche le 'riserve' Giovanni Campa, Salvatore Monni, Fausto Valtriani e Donatella Visconti. Da statuto, infatti, il socio di maggioranza deve presentare nove nomi.

PECIOLA – Più dura la posizione di Sel che invece ha deciso di non partecipare al voto in commissione: “Non condividiamo nel merito e nel metodo il percorso di costruzione del nuovo Cda di Acea” ha scritto in una nota Gianluca Peciola, capogruppo Sel  in Campidoglio. “Continueremo a dare il nostro contributo pressante per il raggiungimento dell'obiettivo della pubblicizzazione del ramo idrico di Acea come espresso da milioni di italiani nei referendum. Non ci interessano scranni e strapuntini ma ci interessa il bene dei romani”.

IL DIRETTORE ESECUTIVO – Presente in commissione anche il direttore esecutivo di Roma Capitale Massimo Bartoli che ha spiegato come quello della selezione dei nominativi “è un percorso che il sindaco ha voluto definire in autonomia”. Bartoli ha spiegato come “il primo cittadino ha personalmente effettuato un percorso di reperimento di una serie di curricula di figure professionali che riteneva consone”. Il diretto ha risposto anche alle polemiche sul fatto che il nome indicato per svolgere la funzione di amministratore delegato non ha la laurea: "Non è detto che chi non ha una laurea non può avere un ruolo apicale in Acea, perché durante il percorso professionale di Irace c'è un'esperienza operativa importante nel settore e anche nella stessa Acea, e comunque il curriculum non è solo il titolo di studio".  

OPPOSIZIONE – "Nel suo curriculum Alberto Irace (che secondo quanto previsto dal sindaco è designato a diventare amministratore delegato, ndr) ha inserito la prefazione di un suo libro scritta da Matteo Renzi" ha affermato il consigliere comunale di Forza Italia Davide Bordoni durante la riunione della commissione Bilancio in Campidoglio per esprimere parere sulla proposta del sindaco per il nuovo cda di Acea. Polemiche invece dal consigliere Ncd Marco Pomarici che ha protestato contro le modalità di convocazione della commissione: “E' irregolare convocare una commissione in concomitanza con i lavori dell'Assemblea capitolina. La maggioranza sta tentando di portare in Giunta il nuovo cda di Acea con procedure a dir poco imbarazzanti. Marino è sempre più ostaggio delle dinamiche nazionali ma il Nuovo centrodestra sarà presente in Campidoglio per vigilare sulla correttezza procedurale".

LEGNINI – Intanto il sottosegretario all'Economia e alle Finanze Giovanni Legnini, che occupa un ruolo di primo piano all'interno della cabina di regia capitolina per il rientro del debito, smentisce un suo coinvolgimento nella selezione delle nomine: "Le informazioni riportate dai giornali sono totalmente infondate. Non mi sono occupato e non mi occuperò di nomine al Comune di Roma, dove il sindaco agisce e decide in piena autonomia e, sono certo, sulla base di valutazioni professionali".

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