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Vertice dal Prefetto per Roma sicura: "Le emergenze della città dallo spaccio alla mafia"

Primo Comitato per l'ordine pubblico presieduto dal neoprefetto Gabrielli. Presenti il primo cittadino e il questore D'Angelo. Marino: "Quasi tre ore di riunione estremamente produttiva e pragmatica"

Dodici punti, dallo spaccio alla sicurezza a Termini, dai commercianti abusivi agli albergatori che evadono, dall'insicurezza percepita dai romani al Giubileo. Di ieri la prima riunione del Comitato provinciale romano per l'ordine pubblico e la sicurezza presieduto dal neoprefetto Franco Gabrielli.

"Quasi tre ore di riunione estremamente produttiva e pragmatica - ha dichiarato il sindaco - abbiamo toccato oltre dodici temi diversi, le criticità percepite in relazione allo spaccio della droga, la sicurezza in luoghi centrali della città, la questione dell'abusivismo commerciale, dell'evasione delle tasse di soggiorno in alberghi e bed and breakfast, e su ognuno di questi abbiamo stabilito dei piani di azione con delle verifiche dei risultati raggiunti che vengano fatte con cadenza mensile". 

Un sindaco che esce "estremamente soddisfatto" dall'incontro a Palazzo Valentini, "per un metodo di lavoro molto pragmatico con obiettivi chiari e identificati per avere sempre più una vera squadra e una collaborazione tra le forze dell'ordine".

All'appello non sono mancati i temi di cronaca più 'caldi'. Dalla macchina organizzativa per il Giubileo alla questione mafia sul litorale: "Abbiamo parlato anche del Giubileo e della questione di portare nella maniera più rapida, rigorosa e severa possibile la legalità in alcune aree come Ostia".

Presente al vertice anche il questore D'Angelo. "Abbiamo fatto una lunga riflessione. Seguiranno altre riunioni tecniche nell’ottica di una maggiore sinergia tra le forze in campo. La grande sfida è quella di aumentare la percezione della sicurezza che parte dall’illuminazione di un quartiere, alla presenza della polizia e di tutte le componenti sociali". Anche il questore parla di criminalità organizzata. 

"Su Mafia Capitale si continua a lavorare con grande impegno come sulla criminalità organizzata — ha aggiunto D’Angelo — Si tratta di fare sicurezza partecipata. Sulla questione della sicurezza dei tribunali dopo i fatti di Milano abbiamo fatto una lunga riunione anche con i magistrati e deciso di innalzare le misure".

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