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Verdone: "Raggi? Per ora non si è mosso nulla, ho visto solo litigate"

L'attore a RadioCusano: "Il vero romano non c'è più". E sulla sindaca: "Mi auguro che presto le emergenze vengano affrontate"

Carlo Verdone è un po' come Francesco Totti: è un simbolo di questa città e ogni volta che parla scatena un caso. Anche per questo, specie quando si parla di politica, ci va con i piedi dei piombo. Sulla Raggi non si sbilancia, ma dice e fa capire come la pensa: "Per ora non si è mosso nulla, ho visto solo litigate". L'attore ha parlato oggi nel corso di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano.  Diverse le tematiche trattate. Eccole nel dettaglio.

Su Roma e sui Romani:  "E' diverso, è tutto cambiato. Se tu prendi Un Sacco Bello o Bianco Rosso e Verdone, vedi una Roma che viveva ancora una vita di quartiere, con un'anima popolare e facce da caratteristi, da Trastevere alle Borgate. Oggi è un po' tutto cambiato, regna la diffidenza, il vero romano non c'è più, è stato deportato in grandi alveari sul raccordo, si è spenta l'anima romana. E' cambiato tutto, ora viviamo in un incrocio di tante culture, quello che c'è stato prima non lo ritroveremo più. Tutti mi parlano dei miei primi film, ma un tempo la realtà era quella, oggi la realtà è un'altra. Una volta si poteva anche iniziare a pensare a un film partendo da un personaggio o da una serie di personaggi, ora invece devi partire dal tema. Perché i personaggi sono tutti uguali. Prima c'era il bullo di un Sacco Bello o il fricchettone, oggi invece sono tutti livellati, nel taglio dei capelli, nel tatuaggio, nel modo di vestirsi, con le stesse scarpe e le stesse camice. Si è tutto globalizzato. Stiamo parlando di una Roma che non c'è più e infatti Un Sacco Bello, Bianco Rosso e Verdone, Acqua e Sapone, per certi versi anche Borotalco, sono film che ti fanno vedere per l'ultima volta alcuni bravi caratteristi. Mario Brega, Elena Fabrizi, Angelo Infanti. Abbiamo perso quelle facce tipiche di una certa Roma. I tempi vanno avanti e tutto si trasforma".

Sulla politica e sui primi tre mesi di governo Raggi a Roma:  "La bagarre politica non mi interessa, non ci vorrei entrare, uno da un giudizio, da un parere, poi si scatena l'inferno, vedi Benigni. Io vorrei restarne fuori, io sono un cittadino, un elettore, che sta in attesa di vedere un qualcosa che si muova. Per ora non si è mosso nulla, ho visto litigate. Mi auguro che presto le emergenze vengano affrontate. Poi ci sono i problemi grossissimi, tipo la disoccupazione giovanile, che andranno avanti per anni e anni. Il Paese e l'Europa stessa è un pochino in declino, ma non possiamo mollarla così, altrimenti diventiamo tutti cinesi o schiavi dei cinesi. Roma va rimessa un po' a posto. E' una citta senza manutenzione, a Roma non esiste manutenzione, deve ripartire qualcosa..." .

Sul suo rapporto con Roma e i romani: "La gente di Roma mi vuole molto bene, ma io voglio bene a lei. Se vado avanti è grazie alle persone. Il prossimo anno compio 40 anni di carriera. Un qualcosa di irraggiungibile ai tempi d'oggi. Quest'affetto del pubblico mi dà la forza di andare avanti. Ho grande rispetto per il pubblico, anche se passo le mie giornate a fare i selfie, dalla mattina alla sera, pure quando prendo il cappuccino. Magari arriva qualcuno a dirmi 'aspetta un attimo che te passo mi sorella' o 'aspetta n'attimo, te passo mi madre, dille che deve prendere le medicine', o ancora 'la ragazza m'ha lasciato, te prego dille che le voglio bene'. Ogni tanto m'arrabbio quando mi fermano mentre sto perdendo un aereo o devo prendere un treno, ogni tanto la gente è un po' invadente ma cerco di essere gentile con tutti, perché riconosco che senza di loro non sarei niente". 

Sulla Roma, squadra per cui tifa: "La Roma potenzialmente è una squadra buona, si è indebolita in difesa, ha un problema in difesa. Se fosse rimasto Benatia parleremmo d'altro, mi è dispiaciuto anche l'addio di Digne e senza infortuni forse avrebbe avuto un po' più consistenza. Comunque il campionato è segnato, la Juventus vincerà lo scudetto, non esiste competizione, ha due squadre complete, una in panchina e una in campo. Totti o Spalletti? Non sto né con Totti né con Spalletti, vorrei la concordia tra i due. Mi fido dell'allenatore ma Totti fa ancora la differenza, ha una visione di gioco che gli altri non hanno, un tocco che gli altri non hanno. Un tempo o buona parte di un tempo lo può ancora fare. E' incredibile che uno a quarant'anni abbia ancora questa integrità, teniamocelo stretto ancora". 

Il quattordici e il quindici ottobre a Brescia Carlo Verdone scenderà in campo assieme agli Stadio per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto: "Io ho fatto un appello affinché il mondo dello spettacolo facesse qualcosa per i terremotati. C'è stata subito una risposta da parte di colleghi e operatori del settore, ma la prima città a farsi avanti, dopo 24 ore, è stata Brescia, che io avevo conosciuto qualche mese prima, perché avevano fatto un Verdone Day, un giorno dedicato a me. Un evento veramente affettuoso, simpatico, in cui ho fatto tanti incontri con la cittadinanza. Da lì è rimasta questa amicizia, si sono fatti avanti dopo il mio appello, e allora il 14 e il 15 ottobre io e Gaetano Curreri, con gli Stadio, cercheremo di intrattenere ragazzi e cittadini attraverso incontri, proiezioni, un concerto, e tutto quello che raccoglieremo quel giorno andrà per Amatrice e le zone terremotate. Quello di Brescia è stato un gesto molto affettuoso e molto bello. Così riuscirò anche io dare un apporto a chi col terremoto di fine agosto ha perso tutto". 
 

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