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Campidoglio, scontro Sel-Pd in maggioranza sulle dismissioni: "Non alla vendita per fare cassa"

Al centro l'emendamento al Salva-Roma che permette di utilizzare i proventi della vendita del patrimonio immobiliare per il bilancio corrente. D'Ausilio: "Peciola ha frainteso"

L'emergenza abitativa, il bilancio e le dismissioni. I tre ingredienti, in una giornata infuocata sul piano sociale come quella di ieri , a fronte di oltre 250 mila stabili abbandonati. La Capitale risulta essere la città più colpita in valori assoluti dai provvedimenti di sfratto con oltre 3.300 per morosità, che rappresentano il 90% del totale, per effetto anche della mancata applicazione della legge sulla morosità incolpevole" commenta Peciola.

“Servono politiche strutturali e programmatiche per contrastare questa situazione, a partire dalla destinazione del patrimonio immobiliare pubblico per l'emergenza alloggiativa. Anche per questo non mi trovo d'accordo con il collega del Pd D'Ausilio in merito alla vendita del patrimonio immobiliare del Campidoglio per fare cassa” scrive il capogruppo di Sel in una nota. “A Roma c'è una necessità drammatica di alloggi popolari. La vendita del patrimonio immobiliare di Roma Capitale comporterà un grande sacrificio per l'amministrazione, ma come indicato dalle commissioni consiliari Patrimonio e Bilancio il ricavato- conclude Peciola- dovrà essere impiegato in massima parte per progetti di recupero e costruzione di case popolari".

Immediata la risposta di D'Ausilio: “Credo proprio che il collega Peciola abbia frainteso: non ho proposto io di vendere gli immobili di Roma Capitale" afferma in una nota. "Si tratta di un emendamento del decreto 'Salvaroma' passato alla Camera che consentirebbe, se approvato, al Comune di Roma di poter utilizzare i proventi delle vendite patrimoniali per il riequilibrio del bilancio corrente". E proprio tale punto è stato al centro di una riunione del Partito Democratico romano con alcuni assessori capitolini sul bilancio capitolino che, secondo i piani del sindaco Marino, dovrebbe approdare in giunta il 10 aprile. Tra le possibilità infatti quella elaborare il bilancio in linea con il piano di rientro in modo da poter usare i proventi delle alienazioni già a partire dal 2014. 

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