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Vendita case comune, all'asta anche la sede della Coop. 29 Giugno: "E' un regalo"

A sollevare la polemica il consigliere Tredicine: "La coop di Buzzi potrà comprare l'immobile con lo sconto del 30%". Lo smentice l'assessore Cattoi: "Nessuna riduzione"

C'è anche la sede della cooperativa 29 Giugno, rimasta coinvolta nell'inchiesta su 'mafia capitale' tra i circa 600 immobili che il Campidoglio metterà in all'asta. A sollevare la polemica è il consigliere comunale e vice coordinatore del Lazio di Forza Italia Giordano Tredicine che ha scritto in una nota: “Anche se sprovvisto di codice identificativo si tratta del complesso immobiliare sito in via Pomona 63: cinque locali di circa 1.000 mq e 2550 mq di esterni" ha scritto Tredicine che ha chiesto all'assessore alla Legalità Alfonso Sabella di togliere lo stabile dall'elenco di quelli in vendita. Netta la risposta dell'assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi: “Se l’immobile a via Pomona venisse stralciato dall’elenco presente in delibera, allora sì che faremmo un regalo alla Cooperativa 29 giugno permettendo di mantenere un canone abbattuto”. A smentire il 'regalo' anche il  vicepresidente della commissione Urbanistica di Roma Capitale Pierpaolo Pedetti: "Ci tengo a precisare che sull'immobile di via Pomona, la Coop 29 Giugno non ha nessun diritto di prelazione e nessun abbattimento di canone o prezzo di acquisto è previsto. Ricordiamo, inoltre, che l'abbattimento del 30% è previsto solo per gli inquilini di immobili residenziali così come previsto dalla legge nazionale". 

LA DENUNCIA - Tredicine ricorda lo scandalo “dell'affitto stracciato concesso, un mese prima dello scoppio dell'inchiesta su Mafia Capitale, dall'amministrazione, con la delibera di giunta 312 a firma del vicesindaco Luigi Nieri, al quartier generale di Salvatore Buzzi". E ancora: “Nieri giustificò il raddoppio del tempo della concessione da 3 a 6 anni e l'abbattimento dell'80% di quello che sarebbe dovuto essere, secondo i prezzi di mercato, il canone di locazione, ovvero 73.764 euro all'anno, ridottisi con la sua delibera a 14.752,80, in virtù della valenza sociale delle attività svolte dalla cooperativa in tema di inserimento nel mondo del lavoro di persone in difficoltà". Per Tredicine il requisito che ha dato diritto alla cooperativa di Salvatore Buzzi alla concessione dovrebbe cadere. Da qui la denuncia: “Con la messa in vendita dell'immobile, su cui la 29 giugno risiedendovi da più di cinque anni ha diritto alla prelazione e anche al 30% in meno sul prezzo rispetto al valore effettivo, col mercato già ai minimi storici, si transustanzierebbe 'miracolosamente' in una straordinaria business opportunity per la cooperativa".

LA RISPOSTA DEL CAMPIDOGLIO - “Premesso che l’Assemblea capitolina è sovrana rispetto alla decisione degli immobili da mettere in vendita e che la discussione avrà il suo corso in Aula Giulio Cesare, mi preme esprimere la mia personale posizione riguardo all’alienazione della sede della Cooperativa 29 giugno” ha scritto in una nota l'assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi. “Se l’immobile a via Pomona venisse stralciato dall’elenco presente in delibera, allora sì che faremmo un regalo alla Cooperativa 29 giugno permettendo di mantenere un canone abbattuto. Disponendo la vendita di quell’immobile, invece, la cooperativa, che ora è in amministrazione controllata dopo i recenti fatti di cronaca, potrebbe procedere all’acquisto soltanto tramite procedura ad evidenza pubblica, e quindi al prezzo massimo realizzato in seguito all’asta, senza nessun abbattimento di costi e senza diritto di prelazione perché non avente titolo, contrariamente a quanto asseriscono alcuni esponenti dell’opposizione male informati. Mi dispiace deludere chi è sempre alla ricerca della polemica pretestuosa, ma con le procedure previste dalla delibera 88, il percorso di alienazione di una parte del nostro patrimonio avverrà con il massimo della legalità e trasparenza possibile».

POLEMICHE - "Chi scrive è un noto garantista ma credo sia doveroso chiedere al Sindaco e all'Assessore al Patrimonio di stralciare immediatamente dalla delibera sulla vendita del patrimonio la sede della Cooperativa 29 giugno di Via Pomona, non perché si sta facendo un processo sommario, ma in quanto amministratori dei beni dei cittadini romani dobbiamo essere certi che chi li compra a prezzo scontato se lo sia meritato" attacca il consigliere Capitolino di Forza Italia Ignazio Cozzoli. Fa eco Sveva Belviso, leader di Altra Destra: “Una faccenda poco chiara, un regalo che ci fa insospettire e che merita una risposta urgente. A questo si aggiungono ulteriori dubbi, alimentati da un bando privo della necessaria trasparenza sulla classificazione degli immobili, sul loro reale valore e sulla omessa individuazione degli immobili di pregio e delle botteghe storiche. E' doveroso che Marino chiarisca su tutti questi aspetti”. Continua Fabrizio Ghera, esponente di Fratelli d'Italia: “La giunta Marino non solo svende gli immobili di pregio del Comune, peraltro con il mercato immobiliare ai minimi storici, pagando milioni di euro di fitti passivi per gli uffici capitolini ma predispone anche una delibera ad hoc per gli amici degli amici”. A criticare la scelta di vendere è invece  Dario Rossin, vice capogruppo di Forza Italia in Campidoglio: “Vendere oggi questi immobili significherebbe farlo in uno dei momenti peggiori per il mercato di settore e, di conseguenza, incassare meno da questa alienazione. Leggere poi che tra gli immobili ci sarebbe anche quello della cooperativa 29 Giugno, che si troverebbe nel paradosso di ottenere una sede a prezzo di favore, lascia dei dubbi sull'opportunità di tale scelta”.

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