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Case del Comune in vendita, Frongia e De Vito (M5S) contrari: interrogazione al sindaco

I consiglieri capitolini del Movimento cinque stelle esprimono i loro dubbi sulla delibera 88. Frongia chiede chiarezza a Marino: "Cosa vuole fare questa amministrazione con il suo patrimonio?"

Sulla vendita del patrimonio pubblico il Movimento cinque stelle capitolino chiede chiarezza. Il consigliere Daniele Frongia ha presentato oggi un'interrogazione urgente al sindaco Ignazio Marino “per capire qual'è la posizione di questa amministrazione sulla gestione del patrimonio pubblico” spiega il consigliere. Di questa 'visione' fa parte anche la delibera n. 88 che prevede la vendita di parte del patrimonio pubblico sulla quale Frongia e il capogruppo pentastellato De Vito hanno espresso la loro contrarietà.

“Il Sindaco fa come un conte in rovina che si vende i gioielli” commentano. Opposizione anche “all'ipotesi di vendita mediante costituzione di un fondo, in quanto si è sempre rivelata fallimentare”. Tra i punti presi di mira il fatto che “non è dato comprendere come sia stato determinato il valore generico del compendio di Euro 247 milioni dal momento che il valore dei singoli cespiti non è precisato” e che non vengono chiarite “la metodologia di stima” e le “garanzie per il Comune”. Anche sui proventi i due consiglieri hanno da ridire: “Non condividiamo da ultimo le ipotesi di impiego dei proventi: bisogna nel caso puntare alla riqualificazione del patrimonio esistente per la risoluzione delle esigenze abitative e a progetti per rendere Roma una città sostenibile e smart”.

Con l'interrogazione il consigliere Daniele Frongia chiede chiarimenti sulla dismissione del patrimonio immobiliare. Tra i punti anche la possibilità di “mettere all’asta immobili per i quali non sia possibile, o eccessivamente onerosa, la riconversione ad uso istituzionale e/o per poter affrontare l’emergenza abitativa”. Infine  Frongia chiede di bloccare la vendita delle proprietà “fatti salvi quelli che alla data odierna risultino interessati da preliminari di compravendita registrati o siano stati dati in locazione con patto di futura vendita/riscatto ai residenti”.

Secondo quanto riportato nell'interrogazione infatti c'è poca chiarezza: “Non è stato ancora fornito un elenco completo dei beni afferenti al patrimonio immobiliare di Roma Capitale, sia direttamente che indirettamente, attraverso partecipazioni in società controllate” così come non si conoscono tutti i contratti di locazione. Prima di procedere alla vendita per il consigliere M5S, una volta realizzato un elenco completo, bisognerebbe capire come ricollocare tali beni “attraverso l' utilizzo diretto da parte di Roma Capitale” in quanto “probabilmente risulterebbero di gran lunga inferiori rispetto ai canoni di locazione corrisposti a soggetti terzi”.

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