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Case in vendita del Comune, una su tre è occupata senza titolo

Da Campo de' Fiori a Trastevere, alloggi affittate a prezzi stracciati. Un caso su tutti: 130 mq in via del Colosseo, 122 euro al mese. Con una delibera, il Comune ne vuole vendere circa 600

Quasi 130 metri quadrati di appartamento in via del Colosseo. Affitto: 122 euro al mese, 1472,64 euro all'anno per la precisione. 92 metri quadrati a Largo del Pallaro, a due passi da Campo de Fiori. Affitto: 160 euro al mese, 1925,52 all'anno. 52 metri quadrati a Corso Francia. Affitto: 34 euro al mese, all'anno non si arriva nemmeno a 500 euro, 415. Queste offerte non si trovano in un'agenzia immobiliare qualsiasi. Sono gli importi versati dagli inquilini che abitano nelle case di proprietà comunale e che ora l'amministrazione ha deciso di vendere insieme a decine di locali commerciali. Di queste, circa 220 sono utilizzate da affittuari senza titolo. Inoltre, nonostante le centinaia di persone sotto sfratto e le migliaia in emergenza abitativa, nell'elenco del Campidoglio oltre 60 appartamenti sono registrati come 'liberi/non assegnati'. Case vuote.

LA DELIBERA - Ora il Comune di Roma vuole fare cassa e vedere questi immobili. Il vicesindaco con delega al Patrimonio Luigi Nieri ha predisposto una delibera, la numero 88, che ne prevede l'alienazione e che, una volta passata dalle commissioni capitoline preposte approderà in aula Giulio Cesare. In totale, in vendita, ci sono quasi 600 immobili, 295 case e 302 locali a destinazione non residenziale. In tutto l'amministrazione conta di ricavare circa 247 milioni di euro mentre oggi dagli affitti ottiene 2 milioni e due cento mila euro, 2.241.987,74 per la precisione. Prima di essere messi all'asta, gli immobili verranno proposti agli attuali inquilini che potranno usufruire di uno sconto del 30% rispetto alla stima del valore dell'immobile. Non verranno alienati invece gli alloggi abitati da inquilini con un reddito annuo inferiore ai 28 mila euro.

SENZA TITOLO - Quanti inquilini rientreranno in questa categoria non è dato sapersi. Quel che si sa è che un lungo elenco di persone vive in quegli alloggi pur non avendone titolo. Non pochi. In tutto sono oltre 200 gli immobili affittati a persone per cui non è accertato il diritto a rimanere. Molti ci vivono da diversi anni, alcuni addirittura fin dagli anni '50 ma non manca chi utilizza indebitamente questi immobili da solo qualche mese. C'è chi vive a due passi da via Giulia dal 1994 in un appartamento di 65 metri quadrati a 106 euro al mese. C'è chi utilizza senza titolo un immobile in via Angelo Fava, zona Trionfale, dal 1980 in un appartamento a 67 metri quadrati per soli 111,96 euro all'anno, poco più di 10 euro al mese. Ma ci sono anche alloggi occupati indebitamente da poche settimane, come uno in zona Cecchignola, abitato dal giugno del 2013. Qui, per 90 metri quadrati si pagano 271 euro al mese, 3257 all'anno. Tanti altri invece rientrano nella categoria 'regolarizzabili'. Come ci sono entrati non è dato sapersi. Non si tratta di case popolari, non c'è alcuna graduatoria. In più occasioni dall'assessorato al Patrimonio hanno sottolineato come queste case si sono riempite con metodi poco chiari.

CASE A PREZZI STRACCIATI - Così dal centro alla periferia sono molti gli alloggi affittati a canoni da fare invidia a chiunque. L'elenco è lungo. A due passi da Termini, in via Enrico Cialdini, dal 2008 un appartamento di 84 metri quadrati costa 164 euro al mese, 1969,32 all'anno. Ad Acilia, verso Ostia, in piazza dei Sicani, per 108 metri quadrati dal 1996 si pagano 155 euro al mese, 1861 all'anno. Non va peggio a chi risiede in via dei Coronari dal 1996, a due passi da Piazza Navona, che ogni mese deve versare circa 154 euro, 1855 all'anno. Per tornare in periferia, in via Romolo Balzani c'è chi vive dal 2006 in un appartamento di 104 metri quadrati per 920 euro all'anno, 76 euro al mese.

LOCALI COMMERCIALI - Nell'elenco del Campidoglio non ci sono solo case. Diversi sono i negozi affittati a canoni inferiori a quelli di mercato. È il caso di un locale di 42 metri quadrati in via dei Giubbonari a due passi da Campo de' Fiori che costa 1073 euro al mese, 12.884 all'anno. Va meglio a chi ha affittato ben 400 metri quadrati in via Milano per soli 6161 euro all'anno, 513 euro al mese. Ma si arriva fino a via dell'Appia Antica dove per ben 860 metri quadrati si spendono solo 3105 euro all'anno, 258 al mese. Si contano senza titolo anche tra gli affittuari dei locali commerciali. A due passi dal Campidoglio, per 50 metri quadrati viene versato all'amministrazione un canone di 7014 all'anno, 584 al mese.

VOCI CONTRARIE - Non mancano le voci contrarie alla vendita. Per il Movimento cinque stelle “il sindaco fa come un conte in rovina che si vende i gioielli” hanno commentato in una nota. “Non è dato comprendere come sia stato determinato il valore generico del compendio di Euro 247 milioni in quanto il valore dei singoli cespiti non è precisato” continua la nota mentre in una interrogazione al primo cittadino chiedono di fare chiarezza su tutto il patrimonio prima di venderlo. Anche Alessandro ha espresso la sua contrarietà chiedendo un'anagrafe del patrimonio pubblico: “Continua la gestione opaca del patrimonio immobiliare del Comune” ha scritto su Facebook. “Chiedo subito l'attuazione della mia delibera, approvata all'unanimità, per la creazione dell'anagrafe del patrimonio pubblico. I cittadini di Roma devono sapere come vengono gestiti i loro beni”.

UNIONE INQUILINI - "Il problema è a monte” commenta Massimo Pasquini di Unione Inquilini che ha già criticato in altre occasioni la delibera n. 88. “Queste case sono state affittate in piena discrezionalità e senza trasparenza: non c'è un bando, non sono stati fissati parametri che le assegnano in base a criteri precisi. Chi ha deciso a chi affittarle e a quanto? Non si sa” continua. “In questo modo chi ha affittato queste case a prezzi stracciati non ha commesso alcuna violazione”. Pasquini ha criticato anche la decisione dell'amministrazione comunale di vendere questi alloggi: “Prima di vederle forse era meglio fare chiarezza sulla gestione di questo patrimonio. Così oltre all'affitto a prezzi stracciati, si rischia di far fare pure l'affare dell'acquisto”.

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