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Case popolari in vendita, la Regione contro il decreto: "Forte preoccupazione"

L'assessore Refrigeri ha dichiarato che esprimerà le sue riserve al Governo. Oggi incontro al ministero anche per Unione Inquilini: "Il testo è stato modificato ed è di nuovo in discussione"

La Regione Lazio scende in campo contro l'articolo 3 del Piano Casa del Governo Renzi che prevede la vendita all'asta delle case popolari. Con una nota l'assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente della Regione Lazio, Fabio Refrigeri ha espresso, “senza clamore, e con il dovuto rispetto per le prerogative spettanti alle responsabilità nazionali” “forte preoccupazione” in merito presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. “La forma ipotizzata per la vendita di alloggi con asta pubblica e con poche garanzie, così come la mobilità per coloro che non acquistano, sono elementi che generano forti timori”. La nota era stata annunciata già venerdì scorso al termine di un incontro con una delegazione di manifestanti che si erano radunati in presidio sotto al palazzo regionale a Garbatella .

Per Refrigeri il timore espresso dagli inquilini è “un fattore del tutto comprensibile se lo si associa all’evidente stato di incertezza determinato dalla lunga fase recessiva che attraversa il Paese. L’assessorato regionale alla Politiche abitative, condividendo le criticità emerse, intende farsi portatore di possibili azioni di contenimento delle questioni sollevate” continua. “Al contempo, la Regione Lazio non rinuncerà alla programmazione della politica dell'abitare, nella costante ricerca di una pianificazione possibile, atta a migliorare prospettive economiche e sociali per irrobustire il diritto all’abitare”.

Proprio questa mattina una delegazione della Segreteria Nazionale dell’Unione Inquilini ha avuto un incontro presso il Ministero della infrastrutture, con il Dott. Novara, capo della segreteria e il Dott. Seta capo segreteria tecnica del Ministro Lupi, appositamente delegati. In merito alle preoccupazioni avanzate dal sindacato, scrive in una nota il segretario nazionale di Unione Inquilini Walter De Cesaris “i rappresentanti del Ministro hanno annunciato che le questioni sollevate sono condivisibili e che sono in corso approfondimenti che stanno già portando a modifiche del testo”. Continua De Cesaris: “Ne consegue che, nei fatti, il testo su cui si era definita l’intesa nella Conferenza Unificata è superato. Ogni modifica, infatti, deve di nuovo essere oggetto di intesa con Regioni e Comuni. Le proteste e le mobilitazioni di queste settimane hanno pertanto prodotto il risultato fondamentale di rimettere in discussione una materia che sembrava già essersi conclusa”. Sul decreto quindi la partita sembra essersi riaperta. La mobilitazione, fanno sapere da Unione Inquilini, continua.

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