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Bilancio: opposizione in battaglia contro la vendita di Acea

Il Pd: "Se la giunta dovesse portare avanti questa delibera faremo un referendum popolare abrogativo". Con la delibera propedeutica al Bilancio si istituisce anche la holding Roma Capitale

È su Acea che si staglia il nuovo campo di battaglia tra Campidoglio e opposizione: al centro la privatizzazione dell'acqua, argomento rovente dell''ultimo biennio e, solo di poche ore fa, l'occupazione dei gruppi consiliari del Pdl da parte degli attivisti del coordinamento Acqua Pubblica.
Quindi, l'intervento del Pd contro la svendita delle quote Acea da parte del Campidoglio, come già aveva preannunciato Alemanno parlando del Bilancio di Roma Capitale.
Per il Pd capitolino la vendita di Acea è "Una svendita" e la delibera "sbagliata sia formalmente che politicamente". È piena opposizione, dunque, alla delibera propedeutica al bilancio 2012 con la quale si istituisce la holding di Roma Capitale e si vende il 21% delle quote che il Campidoglio detiene in Acea.

"Non faremo nessun passo indietro", ha annunciato oggi il capogruppo insieme con alcuni rappresentanti del Pd in aula Giulio Cesare, e "se la giunta dovesse portare avanti questa delibera faremo un referendum popolare abrogativo". La battaglia in aula inizierà immediatamente appena la delibera arriverà in discussione: "prima di tutto - ha spiegato Massimiliano Valeriani - presenteremo una pregiudiziale al documento fino ad arrivare a eventuali ricorsi formali contro una delibera che presenta un vulnus non colmabile".

Per Marroni "il sindaco dice una bugia che vizia la delibera: infatti, la legge impone la vendita delle società che hanno affidamenti 'in house'. Acea ha solo l'illuminazione pubblica che rientra in questa specifica area e quindi proporremo, in assemblea, una mozione per mettere a gara l'illuminazione pubblica". Il Pd denuncia soprattutto "una svendita della società che, unica fra tutte le partecipate, forniscono un utile al Comune". "Dal 2008 ad oggi - ha detto Alfredo Ferrari - il titolo di Acea è passato da 13,3 a 4,4 euro e quindi procedere oggi alla cessione del 21% di quote vorrebbe dire svendere a prezzo di saldo la prima azienda pubblica di Roma". Non solo. "Non bisogna dimenticare, ha aggiunto Dario Nanni "che più di un milione di romani si sono espressi contro la privatizzazione dell'acqua, molti di più di quelli che hanno votato per Alemanno sindaco. come può ignorarli?". (Fonte Ansa)

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