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A Roma e nel Lazio i 'no vax' non sfondano: "Copertura dei vaccini al 97%"

I dati della Regione: "Risultato eccellente". Prosegue la polemica tra la sindaca Raggi e la ministra Lorenzin

Roma e il Lazio sono decisamente pro vaccini. Non sfondano le argomentazioni 'no vax' rimaste evidentemente inascoltate. A dirlo sono i dati diffusi ieri dalla Regione Lazio secondo cui il tasso di copertura dei vaccini obbligatori nella città di Roma e nella regione Lazio per Polio, Difterite, Tetano, Pertosse, Epatite B, Haemophilus influenzale di tipo B (esavalente) ad oggi sfiora il 97% (notevolmente aumentato rispetto al passato). 

Considerevoli incrementi fino al 96% anche per Morbillo, Parotite, Rosolia ed anche la Varicella, la cui obbligatorietà parte dai nati 2017, è molto alta. "Un risultato eccellente", esulta la Regione Lazio. "Riteniamo pertanto che la cittadinanza e le strutture sanitarie ed educative abbiano compreso appieno l’importanza e l’utilità della copertura vaccinale, superando la cosiddetta soglia che rende immune la popolazione, ed ogni polemica rischia ora di generare solo disorientamento. Tutte le strutture sanitarie assieme all’ufficio scolastico regionale stanno collaborando nel migliore dei modi affinché sia garantito il diritto alla salute e il diritto alla formazione educativa".

Dati che arrivano nei giorni in cui infuriano le polemiche tra la sindaca Raggi e la ministra della salute Beatrice Lorenzin. Dopo aver approvato la mozione che chiede di far restare a scuola i bambini non vaccinati almeno sino alla fine dell'anno, la sindaca ieri è tornata sull'argomento, dopo essere stata stroncata dalla stessa ministra: "Alla Lorenzin dico basta polemiche, si tratta di una mozione votata anche dal Pd, una mozione di buonsenso che chiede semplicemente di applicare la legge e di far sì che i bambini possano finire questo anno educativo". Secondo Raggi "anche l'Anci condivide nostra mozione di buon senso su vaccini per consentire a bambini di completare questo anno scolastico. Basta polemiche"

Lorenzin però alza i toni e replica: "La mozione del sindaco Raggi è una mozione irricevibile dal punto di vista giuridico, oltre che tecnico-scientifico. Vedremo se le amministrazioni locali faranno anche mozioni sul cancro, sulla genomica, sulle varie terapie... direi che la politica farebbe bene ad ascoltare le motivazioni della scienza e a organizzarle, sarebbe il suo dover. Sulle affermazioni del sindaco Raggi, e in generale su quelle farneticanti che abbiamo sentito da vari esponenti politici, dall'M5s alla Lega Nord, devo dire che il Consiglio comunale di Roma- e' il sarcasmo di Lorenzin- e' diventato un organo tecnico-scientifico. Hanno fatto una mozione che va contro la legge, semplicemente". Lorenzin si rifà alla stessa legge cosi': "Come hanno ribadito Consiglio di Stato e Corte costituzionale, la legge sancisce un principio di incolumità per i bimbi più piccoli, è proprio la fascia zero-sei quella che ci sta piu' a cuore. Ricordiamoci che l'obbligatorietà vaccinale in questa fascia consente di convivere coi bambini che non possono essere vaccinati, perche' troppo piccoli o per motivi di salute, insieme agli altri. Questo è un grande principio di responsabilità collettiva".

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