Urtisti, Cavallari (Italia Viva): "Raggi toglie lavoro come leggi razziali"
La nota stampa di Enrico Cavallari, consigliere regionale di Italia Viva
“Virginia Raggi e la sua Giunta assestano il colpo di grazia alla storica categoria degli Urtisti, i venditori di souvenir di Roma. Dopo oltre cento anni di attività, 115 famiglie romane potranno pure morire di fame: è l’esito della riunione “farsa” di questi minuti in Campidoglio dopo l’incontro tra l’assessore Cafarotti e i lavoratori, disponibili a lasciare le postazioni sulle piazze romane di pregio a fronte di ricollocazioni adeguate e condivise. E così vanno via i lavoratori storici e regolari mentre gli abusivi continueranno a lavorare indisturbati e a deturpare i monumenti di Roma”.
Così, in una nota, il consigliere della Regione Lazio, Enrico Cavallari di Italia Viva.
“Ci sono licenze da Urtista, tutte regolari e su cui hanno operato sempre lavoratori onesti, che sono state restituite dopo le Leggi razziali del 1938 come debito morale dallo Stato - aggiunge Cavallari - Su questa vicenda nessuna istituzione ha proferito parola: alla incompetenza dei grillini, che calpestano pure la storia, si aggiunge il silenzio di tomba di tutti, nessuno escluso. In sei anni di peripezie per la categoria, non c’è stato Governo né Parlamento in grado di prendere posizione in questa vicenda”.
“Anche la Regione Lazio non è stata in grado di difendere una propria legge, approvata all’unanimità dall’aula della Pisana ad ottobre 2018, a tutela massima della categoria - conclude Cavallari - Eppure, in questi giorni, si ventila l’ipotesi di presentare, nello stesso Consiglio regionale, una nuova proposta di legge sulla storicità: così, dopo aver abbandonato gli urtisti, si passerà a beffare anche tutti gli altri lavoratori su aree pubbliche”.