rotate-mobile
Politica

Urbanistica, dai toponimi ai condoni opposizioni unite contro Raggi: "Ecco il nostro piano"

Dal Pd a Fi, presentati in Campidoglio cinque obiettivi per la fine della consiliatura

Sull’urbanistica l’opposizione capitolina si compatta contro l’amministrazione a Cinque Stelle. Questa mattina nella sala della Protomoteca in Campidoglio si è tenuta una conferenza stampa alla quale hanno partecipato tutti i capigruppo in Aula Giulio Cesare (tranne Maurizio Politi di Noi con Salvini, annunciato ma assente) con al centro il tema dei consorzi di recupero delle periferie ex abusive, del rilancio dell’azione amministrativa sui condoni e in merito ai permessi a costruire, del futuro del Piano regolatore della città. L’incontro è stato convocato insieme al Coordinamento dei consorzi e delle periferie, dall’associazione Aic Recupero, da Territorio Roma e dal Coordinamento degli Architetti e dei Professionisti. Nel mirino “l’immobilismo della giunta Raggi e la paralisi dell’intera macchina amministrativa comunale” che hanno raggiunto livelli non più sostenibili”.

Cinque gli obiettivi comuni individuati “per utilizzare al meglio il periodo di fine consiliatura”. L’orizzonte è quello delle elezioni comunali del 2021. In cima alla lista c’è la proposta di delibera avanzata dalla giunta Raggi che rivede le procedure per la realizzazione delle opere a scomputo nelle ex borgate abusive della città. Un provvedimento che, per i presenti, “decreta la fine dei consorzi e della riqualificazione partecipata della periferia”. Per recepire le disposizioni del codice degli appalti del 2016, la tesi, basterebbe modificare la delibera 53 del 2009 e “consentire così l’impiego dei 43 milioni di euro nelle casse dei consorzi”.

Intervista a Montuori: "I consorzi dovranno adattarsi alle nuove leggi"

Al secondo posto c’è il ritiro della proposta di delibera per la revisione del Piano regolatore di Roma, avanzato nei mesi scorsi dagli esponenti pentastellati Iorio e Calabrese, oggi assessore ai Trasporti, “nella quale si prevede il blocco dell’attività amministrativa durante la lunga fase di discussione” mentre Roma “ha bisogno di interventi edilizi per la riqualificazione urbana e il rilancio dell’economia”. E ancora. Tra gli obiettivi c’è “l’approvazione in Consiglio delle controdeduzioni ai piani di recupero dei toponimi” che hanno già finito l’istruttoria ma che non possono essere approvati dalla Regione proprio per questo motivo.

Al centro del quarto punto c’è il “rilancio dell’ufficio condono e dell’attività amministrativa per il rilascio delle concessioni edilizie in sanatoria” per “conferire legittimità urbanistica ai numerosi immobili che in base alle disposizioni di legge ne hanno diritto” e sbloccare “milioni di euro di risorse per la città”. Con l’ultimo punto le opposizioni capitoline chiedono la convocazione di una serie di riunioni della commissione Trasparenza “al fine di superare il blocco delle attività istruttorie sul rilascio dei permessi a costruire, dalla legge di rigenerazione urbana al piano casa” per sbloccare “importanti investimenti privati”.

Per Andrea De Priamo di Fratelli d’Italia “oggi siamo di fronte a una presenza trasversale perché si tratta di temi condivisi sui quali più si trovano punti in comune maggiore sarà la garanzia che qualunque amministrazione ci sarà in futuro avrà sensibilità in merito”. Per Stefano Fassina di Sinistra per Roma “l’immobilismo della giunta Raggi produce effetti pesanti sulla città e tiene bloccati senza motivo provvedimenti che, se approvati, porterebbero rilevanti miglioramenti nel benessere economico e sociale delle famiglie”. Davide Bordoni di Forza Italia ha sottolineato come quella presentata oggi “possa costituire una vera e propria proposta programmatica da sottoscrivere” in modo trasversale.

Nelle azioni dell’amministrazione a guida Movimento Cinque Stelle Svetlana Celli, della Lista Civica Roma Torna Roma, vede non solo “inerzia ma anche un disegno chiaro volto a colpire un intero settore e che dimostra una mancanza totale di conoscenza delle periferie”. Una visione condivisa anche da Giulio Pelonzi del Partito democratico: “Dopo l’arrivo di Lemmetti e Giampaoletti il disegno politico di questa amministrazione è quello dell’eliminazione dei corpi intermedi. In questo caso, con la scusa del codice degli appalti, stanno decretando la fine dell’esperienza dei consorzi per sostituirli con soggetti privati”.

Al Coordinamento dei consorzi e all’associazione Aic Recupero sono spettate le conclusioni. “Mentre in molte borgate mancano ancora le opere ci sono 42 milioni di euro di soldi fermi”, le parole di Luciano Bucheri che ha lanciato una sfida al Comune: “Se questa amministrazione è in grado di realizzare queste opere le faccia. Noi non firmeremo alcuna convenzione”. Ha terminato Fabrizio Scorzoni: “In 23 anni i consorzi hanno realizzato oltre cento opere pubbliche per un totale di 60 milioni. Non c’è stato nemmeno un indagato e lo rivendichiamo con orgoglio”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Urbanistica, dai toponimi ai condoni opposizioni unite contro Raggi: "Ecco il nostro piano"

RomaToday è in caricamento