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L’ultima passeggiata di Marino in Campidoglio: “Roma è la mia città”

La cronaca del sabato dell’ex Primo Cittadino fra casa, ufficio e gli ultimi saluti. “Orgoglioso di quanto fatto in questi due anni”

L'ultimo saluto a Roma da sindaco. Sette ore pubbliche: dalle 11 alle 16. Sono quelle che si è concesso Ignazio Marino per accomiatarsi dalla città, il giorno dopo le "26 coltellate" ricevute dai consiglieri comunali. Dalle 11, quando esce di casa, alle quattro del pomeriggio, quando si chiude alle spalle il portone verde del condominio dove vive, Marino fa tante cose: passeggia per le vie del Centro di Roma, si chiude per qualche ora in Campidoglio per sbrigare le ultime incombenze, si ferma a mangiare un gelato a pochi passi dalla Camera dei Deputati, stringe mani, saluta cittadini, si becca qualche insulto.

La giornata inizia presto: alle 7 ci sono già alcuni cronisti sotto la sua abitazione vicino al Pantheon. La scorta arriva poco dopo, con la mazzetta di giornali. Verso le 11 Marino esce di casa: completo blu scuro, cravatta rossa, l'immancabile zainetto sulle spalle. A grandi falcate, circondato da telecamere e taccuini, si dirige verso il Campidoglio. "Sono orgoglioso di quanto fatto in questi due anni", dice. Qualche cittadino si avvicina, gli stringe la mano, lo ringrazia.

Arrivato sotto al Marco Aurelio, prima di salire i gradini che portano a Palazzo Senatorio, qualcuno gli chiede se è l'ultima volta che sale quella scala. "Non ho programmi di morte imminente - risponde - questa è la mia città”. Una volta dentro, Marino resterà nei suoi uffici circa tre ore.

Verso le 14.30 Marino lascia Palazzo Senatorio. In piazza c’è poca gente, tanti giornalisti. "Mi hanno chiamato e scritto dei leader del Pd, ma per parlarmi a livello personale - è tutto quello che concede ai cronisti che gli chiedono se abbia sentito Orfini o Renzi - ho grande stima di loro per le parole che hanno usato".

L'addio al Campidoglio è scenografico: Marino passa accanto al Marco Aurelio e poi scende per la Cordonata di Michelangelo. Sembra una parata, un corteo: lui affronta un gradino dopo l'altro, tutt'intorno, oltre alla sua scorta, ci sono telecamere e macchine fotografiche: "Attenti - scherza - ve lo dico da chirurgo: cadere all'indietro da una scala può far male".

Sempre di buon passo, il chirurgo genovese procede in silenzio, senza rispondere alle domande dei cronisti: via di San Venanzio, via degli Astalli, passa davanti Palazzo Grazioli, piazza del Collegio, prende via di Sant'Ignazio e s'infila tra le vie del Centro Storico. Cerca il contatto con quasi tutti i cittadini che incrocia. E' lui a salutare, a sorridere per primo. Lo riconoscono in tanti, molti di questi ricambiano la cortesia. Qualcuno azzarda: "Marino, questi imbroglioni ti hanno fregato. E' stato Renzi". Un altro ironizza: "A Marì, ma che e' successo?".

Lui non perde mai il sorriso, neanche quando al Pantheon i conducenti delle storiche botticelle romane gli gridano: "Marino, vattene a casa". E poi "imbroglione", "cazzaro" e qualcos'altro. Prima di rientrare a casa, però, Marino si regala un gelato. Tappa da Giolitti, a pochi metri dalla Camera. Mentre i giornalisti restano fuori, dentro c’è la fila per salutare l'ex sindaco: tanti clienti del bar si avvicinano, gli stringono la mano, si fanno una foto con lui. Finalmente, tra un cono e una coppa gelato, c'è quell'abbraccio con la gente che per le vie del centro era riuscito a metà.

Per tornare a casa, però, Marino evita il Pantheon. Preferisce un giro più lungo, che lo porta in via della Scrofa, poi dietro al Senato, infine in via di Santa Chiara. Altri cittadini lo fermano, lo salutano. Tra questi anche un bimbo vestito da stregone, ieri era Halloween. Niente dolcetto né scherzetto, un saluto veloce.

Infine, e sono quasi le 16, Marino s'infila nel portone verde di casa. "Magari dopo ci facciamo un altro giro?", chiede ironico ai cronisti che lo hanno seguito per tutto il giorno. Compresi gli operatori che, telecamera in spalla, hanno mandato in diretta il suo pellegrinaggio per Roma. Quando il portone si chiude, Marino esce di scena. Sindaco fino a venerdì, da ieri è tornato ad essere Igazio Marino, come  è scritto in maniera ancora più  sintetica sul citofono della sua abitazione. (Fonte Agenzia Dire)

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