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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Housing sociale, 700 persone truffate: il caso Castore e Polluce finisce in tribunale

L'assessore alla Trasformazione Urbana ha incontrato i soci della coop a Palazzo Senatorio: "Presenteremo una denuncia in Procura". La somma totale versata per appartamenti mai realizzati si aggirerebbe intorno ai "4 milioni di euro"

“Presenteremo una denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica”. È quanto annunciato dall'assessore alla Trasformazione urbana Giovanni Caudo che questa mattina ha incontrato un gruppo di soci della cooperativa Castore e Polluce che, con la prospettiva di acquistare appartamenti in housing sociale a prezzi calmierati, hanno versato delle quote associative senza però ancora vedere realizzata alcuna abitazione. “Queste persone sono state truffate e raggirate perchè il consorzio non aveva alcun diritto reale a realizzare queste abitazioni né gli era stata assegnata alcuna area da parte dell'amministrazione. Tutto si basava su una pretesa” ha affermato Caudo. Poi ha aggiunto: “Il responsabile del consorzio inoltre, nel servizio di denuncia delle Iene, ha alluso in maniera pesante al coinvolgimento di alcuni esponenti politici capitolini”. All'incontro era presente anche il consigliere Pd del municipio VIII Marco Poli: “Presumiamo siano 700 le persone coinvolte”.

La vicenda era stata denunciata da un servizio delle Iene andato in onda lo scorso 30 aprile. Al centro la cooperativa Castore e Polluce nata per realizzare costruzioni in housing sociale sulla spinta di una delibera della giunta di Gianni Alemanno che prevedeva l'utilizzo di una serie di 'aree agricole', i cosiddetti ambiti di riserva, per la costruzioni di alloggi in housing sociale, quindi destinati a essere venduti a prezzi più bassi rispetto a quelli del libero mercato. La delibera non venne mai approvata dal Consiglio Comunale e nell'agosto 2013 venne definitivamente archiviata dalla giunta Marino.

Diverse persone, secondo le prime ricostruzioni 700, con la prospettiva di acquistare una casa a prezzi ribassati, hanno versato quote associative e per i servizi che ammontano a cifre variabili tra i 9 mila e i 27 mila euro. Queste case però non sono state realizzate e, come ha confermato l'assessore Caudo, "la cooperativa non avanza alcun diritto a costruire queste abitazioni".

A far scattare la denuncia in Procura da parte dell'amministrazione capitolina però soprattutto l'ultima parte del servizio durante il quale il presidente della Castore e Polluce ha fatto allusione al versamento di mazzette ad alcuni politici romani. Viene avanzato anche un nome, oscurato dalle Iene, che viene descritto come un noto politico romano già indagato nell'ambito dell'inchiesta su mafia capitale.

E proprio la politica avrebbe costituito la 'garanzia' del progetto agli occhi dei soci. “E' evidente che versare 27 mila euro senza aver alcun diritto concreto può sembrare un'ingenuità. Ma questa va contestualizzata. Il programma era pubblicizzato nel 2012 all'interno di molti Cral aziendali come quello di Acea, anche con una circolare. Per questo le persone si sono fidate”. Ma non solo. “Ci sono stati anche alcuni appuntamenti in Campidoglio, con un coinvolgimento di figure apicali della passata amministrazione” ha spiegato l'assessore.  

Lo confermano anche i soci presenti a Palazzo Senatorio: “Nel 2012 ho assistito a due incontri proprio qui in queste sale dove erano presenti esponenti dell'amministrazione e tecnici degli uffici. Ci fu anche un incontro presso il teatro della Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice con decine di soci e i rappresentanti della cooperativa. Fu molto burrascoso perchè si erano già manifestate diverse difficoltà a mandare avanti il progetto. Anche in quell'occasione era presente un esponente dell'amministrazione. Ecco perché abbiamo versato i soldi. Ci siamo fidati di una simile presentazione”. Ma non solo gli incontri in Campidoglio. Aggiunge Francesca, una delle persone che ha versato la quota di iscrizione: “Quel programma di housing sociale ha riscosso un certo successo perchè è stato 'sponsorizzato' nei Cral di diverse aziende pubbliche come Acea, Eni, Lottomatica, Ferrovie dello Stato. Perfino nel Cral della Polizia di Stato. Per questo ci siamo fidati”.

“In totale pensiamo siano coinvolte circa 700 persone” denuncia Francesca. “Questa cooperativa ha cavalcato il disagio abitativo di quanti non possono acquistare case a libero mercato. La sponsorizzazione inoltre attirava soprattutto giovani precari o disoccupati promettendo la possibilità di un accesso a mutui garantiti anche in assenza di un cosiddetto 'posto fisso'” continua. “Siamo venuti a chiedere il sostegno delle istituzioni per fermare queste persone”. Anche perché “loro hanno continuato fino all'ultimo a cercare di vendere quote ai soci, c'è ancora l'ufficio vendite. Ad oggi abbiamo versato la quota di adesione e una seconda quota per i servizi. Qualcuno ha versato 9 mila euro, altri 24, altri ancora addirittura 27 mila euro per un totale stimato in circa 4 milioni di euro” spiega. La casa gli è stata promessa in più occasioni. Aggiunge Stefano: “Ci sono stati proposti diversi tipi di terreni facendoci girare tutta Roma. Avevamo anche già prenotato il tipo di appartamento e il piano. Io per esempio avevo un attico. Poi ho scoperto che quasi tutti avevano prenotato l'attico. Quanti attici pensavano di costruire?”.

L'assessore Caudo ha assicurato che “i cittadini non rimarranno soli. Oltre alla nostra denuncia in Procura i soci avanzeranno un esposto e i due percorsi si incroceranno”. Il numero di casi potrebbe aumentare. “Abbiamo chiesto ai soci della cooperativa Castore e Polluce di segnalarci se sono a conoscenza di situazioni simili. Pubblicheremo anche un avviso pubblico sul sito dell'amministrazione comunale per sapere se ci sono altre cooperative che si sono comportate allo stesso modo”. 

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