Rotazioni dei vigili: "Il piano di Clemente? Una ammuina che non ostacolerà i corrotti"

C'è aria pesante nel corpo della Polizia Locale. La circolare con cui il comandante Clemente stabilisce la rotazione di funzionari e agenti non è piaciuta, anche se con sfumature diverse, ai sindacati. A mandare su tutte le furie i vigili e le varie sigle che li rappresentano è stata la rappresentazione fatta dal Comandante del corpo nell'intervista pubblicata da La Repubblica. Cgil, Cisl e Uil la definiscono senza giri di parole "una gratuita, quanto generalizzata, offesa collettiva rivolta soprattutto alle migliaia di uomini e donne che appartengono al corpo". Una rabbia che il prossimo 11 novembre si concretizzerà in un assemblea che si annuncia infuocata.

Ieri Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una lettera al sindaco con la quale si chiede "rispetto per l'istituzione della polizia locale". Secondo la triplice "il Comandante Generale avrebbe dovuto dire la verità ovvero che il Corpo è sano è che una legge (un'ottima legge che rappresenta una svolta cultura per l'intera società) impone l'adozione, a tutta la pubblica Amministrazione ivi comprese le Società partecipate, di adottare una serie di iniziative tutte finalizzate a sensibilizzare con misure organizzative specifiche tra le quali rientra, tra l'altro, ance la programmata e graduale "rotazione del personale negli incarichi di responsabilità e/o di procedimento nelle aree a rischio". Rotazione che non riguarda quindi solo la Polizia Locale ma le strutture Capitoline nella loro interezza".

C'è amarezza anche per il metodo. Già perché il provvedimento, pronto come si legge nella stessa circolare dal 5 settembre, è stato inviato ai sindacati solo nella serata di mercoledì 4 novembre. Ironia della sorte il giorno prima gli stessi sindacati avevano inviato una lettera in cui si sollecitava la ricezione della delibera comunale sull'anti corruzione.

Entrando nel dettaglio del provvedimento, non mancano le contestazioni. Il primo a prendere posizione è stato il sindacato autonomo Sulpl. Così il segretario romano Giannini: "Le rotazioni del personale negli incarichi trovano il nostro pieno appoggio già dal 2008 in quanto inserite nel Regolamento del Corpo, un regolamento che fino ad oggi il Comandante non ha mai di fatto applicato. Tanto per fare un esempio, così come proposto da Clemente, chi faceva edilizia al centro storico potrà continuare a farla ai Parioli in quanto fa ruotare solo il personale sul territorio e non sull'incarico come invece dispone chiaramente la Delibera di Giunta inerente il piano triennale di prevenzione della corruzione n° 15/2014 al capoverso 7.2. Noi chiediamo invece che Clemente ruoti il personale  all'interno del Gruppo in modo che chi faceva edilizia la potrà rifare tra 15 anni. Il piano nazionale anticorruzione non prevede lo spostamento tra Frascati e Genzano  ma la rotazione degli incarichi nello stesso Comune. Si cambia mansione ed incarico ma non il territorio. Se restano così le cose Clemente fa solo la famosa ammuina tanto fumo e poco arrosto".

Anche Cgil, Cisl e Uil vanno nello specifico e spiegano: "Ironia della sorte, il nuovo sistema finirebbe per premiare proprio i corrotti, offrendo loro la possibilità di riciclarsi come onesti lavoratori frundo di un nuovo possibile, quanto fertile, scenario per continuare a perpetrare futuri illeciti. I corrotti, quelli veri, individuati e condannati vanno puniti con l'estromissione dal servizio. Non esiste procedura alternativa nella cultura giuridica del nostro paese, e il Corpo questo chiede a gran voce e lo fa spontaneamente e da sempre, senza sentire necessità alcuna del Catone di turno in cerca forse di inutili autoaffermazioni di mera natura personale".