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Sabato, 20 Aprile 2024
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Torri dell'Eur, lo stop finisce in commissione: "Berdini ha commesso un errore"

E' la versione del consigliere democratico Giulio Pelonzi. E in attesa dell'audizione di Berdini sul tema, le domande sullo stop al progetto sorgono anche nella maggioranza

Sono tutti puntati all'audizione dell'assessore all'Urbanistica Paolo Berdini gli occhi dei consiglieri capitolini che questa mattina hanno partecipato alla commissione Trasparenza sul tema delle Torri dell'Eur. L'annullamento tramite una determina dirigenziale dei permessi per la realizzazione della nuova sede di Telecom negli ex uffici del ministero delle Finanze e la successiva memoria di Giunta che riapre i giochi sul destino degli immobili ha suscitato non pochi interrogativi sia tra i consiglieri della maggioranza del Movimento cinque stelle sia tra quelli di opposizione. Ed è proprio da quest'ultimi (Cozzoli, De Priamo, Pelonzi e Onorato) che è arrivata la richiesta di indire una commissione Urbanistica ad hoc, che si terrà venerdì 7 ottobre presso gli uffici di via del Turismo, per sentire la posizione dell'assessore sul tema. 

Il nodo della vicenda burocratica e urbanistica, che ha portato l'amministrazione Raggi ad arrestare il progetto della nuova sede di Telecom approvato dall'amministrazione di Ignazio Marino e dal precedente assessore Giovanni Caudo, riguarda i 24 milioni di euro di 'contributo di valorizzazione' legati al precedente progetto di demolizione e ricostruzione che mosse i suoi primi passi nel 2008 dopo aver portato a termine un processo di cartolarizzazione iniziato nel 2001 dal governo Berlusconi. Il contributo era definito nel cosiddetto 'atto d'obbligo' che porta la data del 22 dicembre del 2009 a cui seguì la delibera del Consiglio del maggio del 2010. 

Tutto si blocca, il progetto viene abbandonato e l'amministrazione Marino riesce ad accordarsi con Telecom per un progetto di 'restauro conservativo'. Vengono ricalcolati gli oneri concessori e al posto di 24 milioni di euro di contributo straordinario si chiedono 24 mila euro per la mensa dei dipendenti che Telecom realizzerà all'interno degli edifici, e 1 milione di euro di opere concordate con il municipio d'appartenenza. Il permesso a costruire arriva sotto l'amministrazione Tronca, nel dicembre del 2015, ma il 29 luglio scorso con una determina gli uffici competenti lo annullano in autotutela sostenendo che precedente accordo, sintetizzato in un atto d'obbligo del 2009, è ancora vigente. 

LA MEMORIA DELL'ASSESSORE CHE RISPONDE ALLE OPPOSIZIONI

Come ha spiegato nel corso dell'incontro di questa mattina la presidente della commissione Urbanistica Donatella Iorio, “per il 23 settembre scorso era stato convocato un precedente appuntamento sul tema ma non si è tenuto perché la dirigente responsabile del procedimento non si è presentata”. Così la richiesta di delucidazioni: "Sia la maggioranza sia l'opposizione hanno convenuto che questa vicenda vada ulteriormente approfondita” commenta il presidente della Commissione Trasparenza, Marco Palumbo (Pd). “Poi c'è una valutazione politica da fare: l'assessore conosceva i contenuti di questa determina? Ha consapevolezza del fatto che nel merito non torna?". 

Il timore è che lo stop al progetto possa mandare all'aria l'occasione di chiudere per sempre con la stagione di degrado. Soprattutto considerando che, secondo quanto si apprende, in caso di assenza di permessi a costruire entro il 30 settembre, Telecom può fare un passo indietro senza incorrere in penali. Per Giulio Pelonzi, consigliere Pd, la determina dirigenziale “è un palese errore amministrativo in quanto le premesse a cui si rifà sono già state superate”. E così la Memoria di Giunta promossa da Berdini: “Bloccare il restauro conservativo delle torri dell’Eur è stato un grave errore” denuncia Pelonzi. “Ad oggi resta in campo un restauro conservativo che è stato erroneamente bloccato, generando un ritardo nella realizzazione dei lavori che, protraendosi negli anni, consegnerà a tutto il quartiere uno scorcio che ricorderà la Beirut in rovina degli anni ottanta”. Si domanda ancora Pelonzi: “Perché è stato commesso un errore così grossolano che permette a Telecom di andarsene senza conseguenze? L'assessore era a conoscenza di questa determina dirigenziale? Oppure gli uffici seguono gli indirizzi dell'assessore e quindi è stata una scelta bloccare tutto e mandare via Telecom?”. 

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