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Emergenza topi, task force e regia centrale: fondi Ama dai municipi al Campidoglio

Il primo incontro con esperti del settore, commissari e tecnici capitolini, per la pianificazione di un piano di interventi strutturale. E le risorse Amacard non utilizzate dalle circoscrizioni passano in mano al Dipartimento

Il problema è da affrontare a muso duro, e assunti i contorni dell'emergenza non può restare confinato nelle stanze dei parlamentini. D'ora in avanti, la lotta ai topi che scorrazzano per Roma, dal centro storico alla periferia, avrà la regia del Campidoglio. Alla pianificazione degli interventi e alla gestione dei fondi Ama penseranno direttamente gli uffici del Dipartimento Ambiente, tramite un fitto calendario di tavoli tecnici già in programma. 

LA TASK FORCE - Il primo si è svolto questa mattina, alla presenza del subcommissario De Milato, delegato all'Ambiente, a tecnici capitolini, a rappresentanti di Ama e Acea, a esperti in materia. Come crescono le specie animali infestanti, come si sviluppano negli ambienti urbani, che tipo di strategie, attuate in altre grandi capitali, possono fare da modello. L'incontro, introduttivo, è servito in prima battuta a informare sul fenomeno topi i presenti, con slide, numeri e ricerche di settore. Lo scopo è mettere in campo soluzioni strutturali che vadano oltre le derattizzazioni tampone. Perché se il fattore scatenante è l'accumulo di rifiuti in strada, ci sono altre variabili da valutare ma difficili da prevedere. Tra queste, gli sbalzi climatici. 

I FONDI AMACARD - Seduti alla riunione, insieme alla task force, anche i rappresentanti dei municipi, chiamati a rendicontare su specifiche segnalazioni, anche se esonerati, almeno per il momento, dall'amministrazione diretta delle risorse. Se infatti sul piano operativo la battaglia anti ratti è ancora agli esordi (giovedì l'incontro con il ministero della Salute), una cosa è certa: i fondi Amacard avanzati dal 2015 non andranno perduti, ma stavolta a decidere dove e quando sarà il Dipartimento. 

Parliamo dei 218mila euro e spiccioli dell'anno appena trascorso, su un totale di 500mila messi a disposizione dalla municipalizzata, che le circoscrizioni, inspiegabilmente, non hanno utilizzato. Risorse che non andavano a gravare sui bilanci municipali ma che, come svelato sulle pagine di Romatoday, sono rimasti in cassa. La ragione? I minisindaci sono concordi nel rilevare un difetto strutturale dello strumento Amacard: non esistendo a monte alcun tipo di pianificazione per affrontare il problema, i fondi possono essere richiesti all'azienda solo se in presenza di una qualche segnalazione. Detto altrimenti, se nessuno denuncia niente, i soldi restano dove sono. E poi ci sono i tempi e la burocrazia. 

COME HA FUNZIONATO - Chiedere l'intervento degli operatori con esche e trappole al seguito ha significato, fino a ieri, attendere minimo un mese. Il cittadino segnalava la presenza di roditori nella sua strada di residenza al municipio, che inviava la denuncia ad Ama chiedendo un preventivo di spesa, preventivo che poi veniva valutato dal municipio, che poi lo rispediva ad Ama. Tempi biblici, mentre i roditori si moltiplicavano. Come pensare di liberare una scuola da un'invasione di topi un mese dopo la denuncia dei genitori? E infatti, per gli istituti scolastici, si è sempre preferito la strada degli appalti a terzi gestiti dall'Uosecs (Unità organizzativa socio-educativa culturale e sportiva del municipio), gravando però stavolta sui bilanci. Insomma, qualcosa non ha funzionato, e i commissari scelgono il cambio di passo. 

COME FUNZIONERA' - Ora i municipi si rivolgeranno direttamente ai commissari capitolini, per ogni singola segnalazione. C'è già chi si sta muovendo in tal senso. A Monteverde, l'assessore all'Ambiente, Loredana Mozzilli, si è affrettata a segnalare al Dipartimento l'invasione di topi nei giardini della scuola Magarotto. E così avverrà su tutto il territorio cittadino. Una lunga lista di denunce che arriveranno sul tavolo del Comune. Mentre i vertici lavorano spalla a spalla con il governo nazionale, nel tentativo disperato di sconfiggere l'amico di fogne e pattumiere. Una magra consolazione: anche nell'efficienticissima New York, più volte citata durante l'incontro, la lotta ai roditori è quotidiana. Sono oggetto di studi da anni, ma ancora infestano la città, in barba a squadre speciali e centinaia di migliaia di euro di interventi. 

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