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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Tmb Salario, Ama e Montanari provano a spegnere la protesta: app e nasi elettronici per scovare i miasmi

Il progetto di monitoraggio presentato dalla Municipalizzata: residenti coinvolti su piattaforma. Montanari: "Entro 2019 superamento tecnologia obsoleta del TMB"

Una mappatura capillare del territorio e di tutte quelle sorgenti presenti che potrebbero generare emissioni odorigene, nasi elettronici e centraline meteoclimatiche e di campionamento dell'aria per rintracciare con estrema precisione le origini dei miasmi

Intorno ai TMB di Ama monitoraggio delle fonti odorigene

Accanto ai sistemi tecnologico scientifici la partecipazione dei cittadini al processo di monitoraggio della "puzza" attraverso una App e una piattaforma multistakeholder in grado di coinvolgere abitanti e istituzioni tra cui Arpa Umbria "che ha una particolare specializzazione sul tema delle emissioni odorigene" - hanno fatto sapere da Ama. 

Sono questi gli elementi portanti del progetto attraverso il quale Ama e Campidoglio mirano ad elaborare dati scientifici e certificati per monitorare l'impatto delle emissioni olfattive nei dintorni dei TMB Salario e Rocca Cencia: impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti al centro delle preoccupazioni e delle proteste degli abitanti di quelle zone, da anni ostaggio dei miasmi. 

Il TMB Salario è una "bomba" tra case e uffici: la protesta va oltre il III municipio

Il progetto del monitoraggio dei miasmi

Il progetto prevede una fase di 20-60 giorni di set up del gruppo di lavoro; la caratterizzazione del territorio con la codifica di tutte le sorgenti presenti nel comparto, "ad esempio il depuratore accanto al Salario o il tritovagliatore al confine con Rocca Cencia" - hanno sottolineato dalla Municipalizzata; l'analisi della situazione odorigena con una campagna olfattometrica ad hoc. 

Centraline e nasi elettronici

Al termine della prima fase sarà avviato un monitoraggio puntuale, con durata di 6-12 mesi, attraverso centraline e nasi elettronici ad horas: l'aria verrà campionata ed i dati saranno inviati ad un laboratorio certificato per le relative analisi. In altri due mesi verranno caratterizzati tutti i dati ed elaborata una mappa delle fonti.

"L'analisi dei campioni permetterà di individuare con precisione le eventuali fonti delle emissioni odorigene e la loro composizione. Bisogna misurare il fenomeno, comprendere le ragioni e trovare le soluzioni per attenuare ed eliminare i disagi percepiti dai cittadini che sono reali" - ha detto il presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani, presentando il progetto licenziato dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 14 settembre.

Ama alla ricerca delle fonti dei miasmi

Nella volontà di Ama capire da dove arrivano con certezza le emissioni moleste ma anche dimostrare che le stesse potrebbero avere altre cause o concause: "La nostra principale preoccupazione è fugare ogni dubbio sul fatto che l'odore provenga dal nostro impianto (TMB Salario, ndr) ma se così fosse faremmo ogni cosa per mitigare questo problema" - ha spiegato la consigliera di Ama, Vanessa Ranieri. "Sono sicura che i cittadini avranno massima fiducia su ciò che sta facendo questo CdA e faremo il massimo perchè quella zona abbia una tranquillità per la propria vita e la propria salute". 

L'obiettivo è quello di arrivare a "soluzioni condivise funzionali al miglioramento delle performance ambientali" in attesa che i TMB di Roma, al momento necessari per il trattamento dei rifiuti di una città che da questo punto di vista non è autosufficiente, vengano convertiti. 

Rifiuti e gli impianti croce delle periferie. Non solo Salario: i miasmi tormentano i residenti di Rocca Cencia

Il TMB Salario verso la riconversione

Il Salario, entro il 2019, smetterà di funzionare come TMB. "C'è un impegno elettorale che vogliamo mantenere col superamento di questa tecnologia che è vecchia, pensata anni fa mentre oggi ce ne sono di più avanzate" - ha detto l'assessora all'Ambiente di Roma Capitale, Pinuccia Montanari.

Al posto dell'impianto di trattamento meccanico biologico ne sorgerà un altro, non di certo però l'isola ecologica "minima" con annessi uffici come proposto ai tempi della ex assessora della Giunta Raggi, Paola Muraro, dai residenti del Municipio III. 

"Il TMB Salario che vedete oggi non ha futuro, quell'area industriale verrà trasformata in altro tipo di trattamento meno impattante" - ha sottolineato Bagnacani. Una riconversione del sito i cui dettagli saranno resi noti in fase di presentazione del prossimo piano industriale di Ama, entro metà novembre al massimo. 

Niente stop alle lavorazioni del Salario

Nessuna speranza per le istanze del Municipio III che aveva chiesto ad Ama di diminuire le lavorazioni all'interno del TMB Salario per attenuare i miasmi e concedere ai residenti di quelle zone di "tornare a respirare".

"C'è solo un modo gestionale serio per rispettare la città e i conti dell'azienda: gli impianti vengono utilizzati fino a quando sono aperti, perchè non utilizzarli significherebbe creare un danno che poi pagano i cittadini perchè questi rifiuti non trattati nei nostri impianti finiscono da soggetti terzi che noi paghiamo. Abbiamo aumentato l'utilizzo di questi impianti ma mai oltre la portata autorizzata. Abbiamo fatto passi in avanti ma - ha detto Bagnacani - andrebbe fatto ancora qualcosa in più rispetto al dato di targa".

Intanto a Fidene, Villa Spada e dintorni - dove i Comitati di Stop alla Puzza sono impegnati ad organizzare la manifestazione in programma sabato 6 ottobre - monta la protesta. "Nessuna riconversione, l'impianto deve chiudere" - scrive qualcuno già raggiunto dall'eco del quartier generale di Ama. 

Il minisindaco Caudo: "Non accetteremo dilazione a diritto a respirare"

"Come Municipio e giunta municipale parteciperemo e daremo tutto il nostro sostegno alla rilevazione, anche mettendo a disposizione i dati raccolti con i cittadini da luglio a oggi nell'ambito delle attività promosse dall'Osservatorio municipale. Tuttavia non bastano gli annunci e non accetteremo nessun ulteriore dilazione del diritto a respirare e a stare in casa propria senza subire gli effetti negativi delle emissioni, insopportabili, provenienti principalmente dall'impianto" - ha scritto in una nota il presidente del Municipio III, Giovanni Caudo. 

L'assessore Raimo: "Pronti a fare sciopero della fame"

"O c'e' un cronoprogramma preciso e trasparente che dice quando questo impianto verrà chiuso nel 2019 o andremo in Procura, faremo esposti e denunce. Il TMB Salario sta diventando una questione di emergenza sociale. Dopo la mobilitazione cominceremo scioperi sociali, della fame, mobilitazioni nelle scuole fino a quando quell'impianto non verrà chiuso" - ha aggiunto l'assessore al cultura del Municipio III, Christian Raimo. 
 

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