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Terrorismo, massima allerta per Roma: "Dopo Pasqua arrivano 500 militari"

Lo ha affermato Alfano al termine del Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza: "Proteggere obiettivi sensibili e aumentare la polizia nelle periferie"

“Roma è la città numero uno in Italia dal punto di vista del rischio terrorismo”.  Lo ha spiegato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nella conferenza stampa al termine della riunione del Comitato provinciale romano per l'ordine pubblico e la sicurezza a cui erano presenti anche il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e il sindaco Ignazio Marino. “Abbiamo messo in campo un piano di prevenzione degli obiettivi sensibili con 1.136 persone impiegate” ha spiegato. Oltre alle persone già impiegate, Alfano ha spiegato che i 500 uomini promessi per la Capitale arriveranno entro un mese. “Al momento sono in addestramento e subito dopo Pasqua saranno a disposizione della città e dei cittadini di Roma" ha aggiunto. I militari serviranno per presidiare una serie di obiettivi sensibili “in Centro ora  presidiati da Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza” così da “riequilibrare la presenza di forze dell'ordine aumentandola nelle periferie” ha continuato Alfano.

PIU' POLIZIOTTI IN PERIFERIAA dare qualche numero sulle necessità della periferia il sindaco Ignazio Marino: “In Centro con 180mila abitanti il rapporto è di 1 a 250, nelle periferie con 2,6 milioni di persone è di 1 a 2.500. La decisione del ministro Alfano, di ridistribuire la presenza delle forze dell'ordine a Roma e di inviare 500 militari in più, potrà permettere una maggiore presenza percentuale degli agenti nelle nostre periferie".

SICUREZZA - Oltre al terrorismo, l'attenzione è mirata anche a sconfiggere la criminalità: "Abbiamo scelto di impiegare i reparti di prevenzione crimine, le nostre eccellenze a disposizione della nostra straordinaria Capitale”. Un'attenzione che continuerà anche nei prossimi mesi: “Ho deciso di convocare una riunione al mese di questo comitato a cui parteciperò perché vogliamo dare non la percezione ma la prova che Roma é al centro del sistema nazionale di sicurezza".  Alfano ha voluto però precisare che Roma è una città “più sicura di molte altre capitali, basta guardare l'indice di delittuosità: quello di Roma è più basso di Bruxelles, Berlino, Vienna e Londra, e dopo molto vicine a noi ci sono Parigi e Madrid". A supporto anche qualche numero: "Nel 2014 rispetto al 2013 in città ci sono stati 5mila reati in meno, a fronte di più arresti, denunce e beni sequestrati e confiscati per 1,4 miliardi. C'è stato un incremento dei posti di blocco in Centro e periferia per cui c'è una maggiore percezione di sicurezza per i cittadini romani".

DEGRADO - Al centro dell'incontro anche il degrado: "Giovedì incontreremo il presidente dell'Anci, Piero Fassino per mettere insieme ai Comuni un sistema di norme contro il degrado urbano e per la sicurezza delle città. Vogliamo dare più poteri ai sindaci per difendere i Centri storici e i monumenti delle città". Contro il degrado Alfano ha promesso pugno duro: "Vogliamo dotare le forze dell'ordine di una normativa più severa per non degradare i Centri storici come accade con l'accattonaggio e la carità molesta".

DASPO EUROPEO - Dopo quanto accaduto in concomitanza con Roma-Feyenoord non poteva mancare un focus sullo sport e in particolare sul calcio. “La scorsa estate abbiamo approvato un decreto per la sicurezza delle manifestazioni sportive, nei primi tre mesi ha funzionato, sono stati daspati tantissimi violenti ed è diminuito il numero di agenti e civili feriti, ma non basta: anche l'Europa deve fare la sua parte e il 12 marzo parlerò con il commissario europeo Avramopoulos e poi con i miei omologhi nell'Ue per proporre il daspo europeo". Poi ha ricordato: “Stiamo approntando tutte le misure affinché quello che é accaduto a piazza di Spagna non si ripeta più, ma ricordo nel 2007 le polemiche con gli inglesi per l'eccesso di utilizzo delle forze di polizia".

CORTEI Infine qualche considerazione sui cortei. Secondo quanto riportato da Alfano infatti Roma negli ultimi due anni ha visto sfilare oltre 2 mila manifestazioni. “Sabato scorso il sistema dell'ordine pubblico a Roma ha dimostrato di essere capace di reggere, lo ha riconosciuto anche il sindaco e lo ringrazio per l'onestà intellettuale, ma tutta la mia gratitudine va ai romani per la pazienza che hanno nell'ospitare tutte le manifestazioni nazionali: Roma è esposta ai problemi di ordine pubblico più di ogni altra città d'Italia”. In quanto alla possibilità ndi ridurle “non è possibile reprimere il numero delle proteste perché è un diritto della Costituzione, ma si può lavorare sul tema dei percorsi perché il Centro di Roma è un luogo caro al mondo intero e lo dobbiamo proteggere: il diritto di protestare è sacro, ma lo è altrettanto il Centro storico della Capitale".

PECORARO - "Il comitato di oggi, presieduto dal ministro, è stato lungo ma molto costruttivo. Abbiamo analizzato ogni aspetto della sicurezza di Roma, dalla criminalità organizzata, al terrorismo, all'emergenza abitativa. Inoltre sono emerse proposte di natura normativa che il ministro ha ritenuto di approfondire e proposte operative da parte del questore che verranno poste in essere appena arriveranno i 500 uomini annunciati dal ministro" il commento del prefetto Pecoraro.

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