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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Piazza Navona

Tavolino 'selvaggio', è caos burocratico: l'assessore Leonori riceve i commercianti

Ieri pomeriggio gli esercenti di piazza Navona hanno ricollocato i tavolini seguendo le nuove norme, ma i vigili hanno ordinato una nuova rimozione: "Irregolarità che vanno oltre". Leonori: "Troveremo un accordo"

Il sindaco non vuole chiamarla "guerra", rasserena gli interessati e dichiara: "La nostra intenzione è solo quella di far applicare le regole nel rispetto di tutti, non c'è nessun intento punitivo". Non sarà guerra, ma il braccio di ferro tra e istituzioni per i tavolini di piazza Navona è sotto gli occhi di tutti. 

TAVOLINI, E' SCONTRO - Lunedì il pronunciamento del Tar, il blitz dei vigili con la rimozione di più di 300 arredi irregolari, e la serrata di protesta degli esercenti con dichiarazioni avvelenate delle associazioni di categoria.    

Ieri la tregua, ma solo apparente. I proprietari dei locali hanno deciso di fare un passo in avanti, ricollando i tavolini nel rispetto delle norme imposte dai piani di massima occupabilità comunali. "Rispetteremo il limite dei quattro metri e mezzo - hanno assicurato - che coincide con il limite del marciapiede, ma chiediamo all'amministrazione un confronto per poter arrivare a cinque metri e mezzo".

Ma i vigili sono intervenuti comunque, con la chiusura di altri due locali e un nuovo intervento di rimozione.  "Ci hanno detto: se li rimettete saremmo costretti a toglierli" ha spiega Guido Campopiano, portavoce degli esercenti dello storico salotto romano. Ma il problema non era rispettare i piani? Non è così semplice. Non basta riposizionare regolarmente i dehors. C'è dietro un caos burocratico che proviamo a spiegare. 

OSTACOLI BUROCRATICI - A marzo, dopo aver placato la rabbia dei negozianti con la concessione di una proroga di 60 giorni, sono entrati in vigore i Piani di Massima Occupabilità redatti dalla scorsa amministrazione municipale. Nuove regole, strada per strada, quartiere per quartiere, con sanzioni e chiusure per chi non si fosse adeguato. 

Per adeguarsi però non bastava controllare il piano della propria zona e sistemare i tavolini nel rispetto dello stesso. Occorreva mandare una richiesta scritta, con un progetto nel caso di richiesta di eventuali modifiche alle nuove regole, e ottenere un ulteriore autorizzazione. Chi non è passato da questa procedura può rispettare i nuovi limiti, ma sulla carta risulta comunque irregolare. 

Da qui il blitz dei vigili ieri pomeriggio, che nonostante il ricollocamento da parte degli esercenti hanno comunque rimosso gli arredi. Certo, richiedere l'autorizzazione ha i suoi tempi amministrativi, durante i quali si rischia di restare senza tavolini. E d'estate significa perdite economiche rilevanti. Qui sta il nodo, e il senso delle dichiarazioni pronunciate questa mattina dall'assessore Leonori al termine di un incontro tra le parti.

"TROVEREMO UN ACCORDO" - "Abbiamo ribadito che le regole sono alla base del nostro agire - si legge in un comunicato stampa - e che però vogliamo mettere tutti gli operatori nelle condizioni di rispettarle. Quindi stiamo individuando un percorso che lo consenta, dopo le opportune verifiche tecniche". Detto altrimenti: serve un accordo, un escamotage che permetta in tempi brevi di rispettare i confini dettati dai piani senza dover attendere il normale iter. Nelle prossime ore la soluzione al rebus dovrebbe arrivare. 

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