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Alemanno pensa ad una tassa sui cortei: impazza la polemica

Nel 2010 le manifestazioni di protesta sono state 567. Il sindaco Alemanno: "Devono pagare qualcosa". Il Pd: "La libertà di manifestare é garantita dalla Costituzione"

I manifestanti pagheranno una tassa per protestare. Lo ha annunciato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, durante l'intervento di ieri a Cortina InConTra. "Devono pagare qualche cosa, non possiamo pagare solo noi", ha dichiarato Alemanno. "I romani pagano un prezzo altissimo a essere capitale - ha continuato il primo cittadino - a Roma ci sono più di 525 manifestazioni a carattere nazionale in sei mesi, tanto per fare un esempio". "E' per questo motivo - ha concluso - che pensiamo a una sorta di tassa sui cortei".

La reazione del Pd. Immediata la risposta del Pd. "Ormai non ci sono più limiti alla fantasia del sindaco Alemanno nell'inventare nuove tasse. Adesso propone anche di tassare i cortei, ci aspettiamo a questo punto a breve l'introduzione della tassa sui sit-in o di quella sulle assemblee", ha dichiarato il capogruppo capitolino del Pd Umberto Marroni.

Marroni ricorda inoltre al sindaco Alemanno che "la libertà di manifestare è garantita dalla Costituzione e dalla successive normative e quindi dalla fiscalità generale e che più di un anno fa è stato firmato un protocollo prefettizio dalle sigle sindacali e dai rappresentanti dei partiti per la disciplina delle manifestazioni al fine di ridurre i disagi per la Capitale. Un concetto democratico generale che non vorremo in questo clima di leghismo imperante si perdesse nella demagogia campanilistica". "Peraltro i governi di destra di Comune, Regione e Stato, con l'aumento dell'Irpef hanno già colpito duramente le famiglie romane, proprio sul prelievo fiscale generale", ha concluso il capogruppo del Pd romano.

Il prefetto Pecoraro. Lo scorso 13 agosto il prefetto Giuseppe Pecoraro ha presentato i dati delle iniziative di protesta che si sono svolte a Roma dall'inizio del 2010: ventisette cortei e 540 manifestazioni statiche . "E' stato un anno molto intenso e difficile - spiegava il prefetto - per via della crisi economica che si è sentita molto anche a Roma". Una circostanza che si è tradotta in una grande quantità di manifestazioni di piazza, "di cui due, quella dell'Eutelia e quella degli abitanti dell'Aquila, nelle quali abbiamo avuto qualche problema, mentre tutte le altre non ci hanno dato questioni". Il tutto, secondo Pecoraro, "grazie all'ottimo lavoro delle forze dell'ordine e dell'ex questore Caruso, che ringrazio ancora".

Il federalismo.
Il sindaco di Roma durante la manifestazione Cortina InConTra si è pronunciato anche sul tema del federalismo. "Deve unire il Paese partendo dal basso, unire e non dividere", ha detto Alemanno. "Per questo dico ai leghisti: levatevi di dosso quel sapore secessionista tra Nord e Sud che ancora vi portate dietro", ha aggiunto il sindaco di Roma.

Il sindaco ha poi detto di fare il tifo per l'Expo 2015: "Da romano spero e credo e faccio il tifo affinchè il governo metta a posto la pratica Expo 2015: se Milano fallisce, fallisce anche Roma per la candidatura alle Olimpiadi 2020. Dall'estero siamo tutti italiani, non si distingue tra milanesi e romani. Se fallisce uno, falliamo tutti".

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