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Politica Salario / Via delle Alpi, 27

Roma ricorda Ezio Tarantelli: una targa per l'economista ucciso dalle Brigate Rosse

Sul palazzo del quartiere Trieste dove viveva con la famiglia la placca commemorativa: "Ai giovani insegnò a impegnarsi per cambiare il mondo, il suo sogno la sconfitta della disoccupazione"

Roma ricorda Ezio Tarantelli. Il Comune ha affisso una targa commemorativa in via delle Alpi dove l’economista visse dal 1970 fino alla morte, avvenuta il 27 marzo 1985 nel parcheggio della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università La Sapienza per mano delle Brigate Rosse.

A Roma una targa per Ezio Tarantelli

Alla cerimonia ha partecipato il vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale, Luca Bergamo, che ha inaugurato la targa con i familiari, il figlio Luca e la moglie Carole, e con la presidente del Municipio II, Francesca Del Bello e l’assessora alla Cultura del Secondo, Lucrezia Colmayer. 

Chi era Ezio Tarantelli: l’economista ucciso dalle BR

Ezio Tarantelli, economista e docente alla Sapienza, nell’81 elaborò la proposta di predeterminazione dell’inflazione e degli scatti di scala mobile, che sarà la base per l’accordo sul costo del lavoro del 22 gennaio 1983 e, più in generale, dei patti sociali del 1992-93. Ispirò anche il decreto del 14 febbraio ’84 che si proponeva di fermare, con il taglio della scala mobile, la rincorsa tra prezzi e salari, che fu seguito da dure polemiche.

Considerato padre del decreto, il 27 marzo del 1985 fu ucciso da due persone dopo una lezione all’Università. L’assassinio fu rivendicato dalla formazione delle Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista Combattente. Per l’omicidio Antonino Fosso fu condannato all’ergastolo nel 1993. 

Tarantelli “sognava di sconfiggere la disoccupazione”

“Roma ha dedicato a Tarantelli un piazzale lungo la via Ostiense, nel XI Municipio, mentre oggi abbiamo inaugurato una targa apposta nel luogo dove l’economista viveva con la sua famiglia” – ha detto il vicesindaco Bergamo. 

Sulla targa, per volontà del figlio e dei familiari, è stato scritto “ai giovani insegnò a impegnarsi per cambiare il mondo / il suo sogno la sconfitta della disoccupazione / il suo messaggio l’utopia dei deboli è la paura dei forti / fu ucciso da mano terrorista nella sua università”. 

Roma ricorda Ezio Tarantelli: “Proseguiamo suo cammino”

“Verità che raccontano l’impegno e la passione, la forte volontà e l’implacabile durezza di quegli anni” – il commento di Bergamo. “Non dimenticare cosa successe, significa provare a vivere in un mondo migliore, quindi anche proseguire il cammino che Ezio Tarantelli stava tracciando”. 
 

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