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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Quote rosa, il Tar respinge il ricorso dei 5 Stelle in Regione

E' un provvedimento che "sorprende" hanno commentato i consiglieri pentastellati alla notizia. Annunciato un ricorso al Consiglio di Stato

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso avanzato dal gruppo regionale del Movimento Cinque Stelle sul rispetto delle quote rosa nella nomina del presidente del Consiglio del Lazio, dei vicepresidenti e consiglieri segretari. A rivolgersi al Tar del Lazio sono state le consigliere pentastellate Gaia Pernarella, Silvana Denicolò, Valentina Corrado, e Silvia Blasi.

IL RICORSO – La contestazione riguardava la delibera con la quale il Consiglio regionale del Lazio, il 25 marzo scorso, ha eletto come Presidente Daniele Leodori ma anche quelle relative alla nomina dei vice presidenti e dei consiglieri segretari.

I MOTIVI - La prima sezione ter del Tribunale amministrativo del Lazio ha ritenuto non sussistenti "le ragioni richieste dalla legge per l'accoglimento della sospensiva" e considerato che "non si ravvisano, ad un sommario esame motivi per ritenere che i provvedimenti impugnati non siano stati correttamente adottati, tenuto conto di quanto rappresentato in ordine al rapporto sussistente tra la presenza femminile nel Consiglio Regionale e la stessa presenza nell'Ufficio di Presidenza nonché della sicura rilevanza rivestita dal principio di rappresentanza". Le ricorrenti sono state condannate "in solido e con successiva suddivisione interna in parti uguali" al pagamento delle spese di giudizio.

IL PRESIDENTE - “L'ordinanza riconosce la nostra correttezza e premia il rispetto delle regole, il rispetto verso i cittadini e verso l'istituzione. E' invece una brutta giornata per chi è più concentrato sulle carte bollate e poco sulla buona politica fatta di idee e proposte per i tanti problemi delle nostre comunità" ha risposto in un tweet il presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori.

5 STELLE – E' una decisione che “sorprende”, il commento del gruppo consiliare che ha avanzato il ricorso. “Il Tar Lazio ha ritenuto di non ravvisare violazione dell’equilibrio di genere all'interno dell'Ufficio di presidenza, in particolare se paragonato alle passate decisioni assunte dallo stesso tribunale, che a gennaio 2013 aveva stabilito il principio per cui la percentuale minima non deve essere inferiore al 40% dei posti (sentenza 633/2013)” dichiarano. “Il TAR, con un repentino e preoccupante cambio di orientamento, ha invece stabilito che, essendoci poche elette in consiglio, il rapporto di uno su sei (16% donne 84% uomini) garantisce l'equilibrio di genere nell’Ufficio di Presidenza confondendo “proporzionalità” con “equilibrio” e non considerando che su 10 elette, 7 non ricoprono alcun incarico”. Per il M5S l'interpretazione del Tar “vanifica e sterilizza il principio delle pari opportunità e le norme che lo regolano” affermano annunciando un ricorso al Consiglio di Stato.

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