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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica

Tangenziale Est: "Stop alla demolizione, al suo posto un parco urbano"

Il progetto, già visionato dai dipartimenti capitolini, è stato presentato questa mattina presso la sede dell'Orto botanico. Marino: "Valuteremo la possibilità di modificare la demolizione delle rampe"

L'abbattimento era stato promesso entro il 2015. Eppure, per la Tangenziale Est che si snoda alta tra i palazzi che si estendono dalla stazione Tiburtina, sta diventando sempre più concreta la possibilità di una trasformazione in un parco urbano sopraelevato. Una lunga lingua verde simile alla 'high line' di New York nel Meatpack district di Manhattan, ispirata ai jardins partages di Parigi e ai community gardens di Londra. Il progetto 'Agricoltura urbana in Tangenziale - Coltiviamo la città', che fino a qualche mese fa era solo un'idea, è ormai saldamente avviato e questa mattina è stato presentato nel corso di un convegno presso la sede dell'Orto botanico di Roma. Come riporta l'agenzia Dire però per realizzarlo si chiede all'amministrazione comunale, che nei mesi scorsi ha già visionato il nuovo progetto, di fare un passo indietro sull'abbattimento: “Valuteremo la possibilità di modificare la demolizione delle rampe in modo da poter arrivare a distruggere solo quelle compatibili” ha spiegato il sindaco Marino. Intanto Ferrovie dello Stato ha manifestato il suo appoggio.

LA PRESENTAZIONE – Il progetto 'Agricoltura urbana in Tangenziale - Coltiviamo la città', che è già stato visionato da tutti i dipartimenti capitolini competenti e questa mattina è stato presentato nella sua versione definitiva, è stato elaborato dall'architetto canadese Nathalie Grenon, studio Sartogo associati, segretario generale dell'associazione Res, sostenuto da Campagna Amica della Coldiretti e realizzato insieme a professionisti e cittadini romani che hanno contribuito gratuitamente. La presentazione di oggi è avvenuta alla presenza, tra gli altri, del segretario del Partito democratico di Roma, Lionello Cosentino, del senatore del Pd, Luigi Zanda, del presidente della commissione capitolina Cultura, Michela Di Biase, del presidente dell'associazione Res, Raffaella Morichetti, e del direttore del Museo Orto botanico, Carlo Blasi.

IL PROGETTO – La Tangenziale Est diventerebbe una striscia 'green' lunga 1.700 metri e larga 20, per un totale di 40mila metri quadri per rimpiazzare la lingua d'asfalto, ormai al servizio del solo traffico locale, con orti urbani, campi di calcetto, tennis e bocce, uno skate park, un vigneto, un meleto sulla rampa di ponte Lanciani, un 'giardino dei nonni e dei nipoti', un centro conferenze e didattica e persino un mercato rionale a km 0 con copertura realizzata in fotovoltaico e in vendita i prodotti realizzati sul posto, oltre ad aiuole e parchi a volontà. Il tutto totalmente autosufficiente, grazie alla raccolta delle acque reflue, alle vasche di fitodepurazione e ai pannelli solari, e completo di pista ciclabile e stazioni di bike sharing.

I FONDI – I finanziamenti per la realizzazione del progetto potrebbero essere europei. "Siamo a pochi mesi dall'Expo 2015, e Roma ha grande opportunità di realizzare un importante progetto europeo, un'occasione unica per dare un segnale di civiltà per lo sviluppo urbano" ha sottolineato Morichetti. Il progetto, sostenuto dall'università La Sapienza di Roma e che sta raccogliendo in città consensi sempre più trasversali, si affida ai fondi dell'Unione europea: costo e tempi di realizzazione sono già definiti, rispettivamente 9 milioni e meno di due anni, e Roma Capitale ha già inserito la tangenziale 'green' nel Por, il Programma operativo regionale, con il sindaco Ignazio Marino che si è impegnato in prima persona, avviando già nei mesi passati riunioni e tavoli tecnici di approfondimento.

L'ARCHITETTO – L'archietto Grenon ha spiegato il senso del proprio progetto: “Nasce dalla convinzione che una grande città debba avere una sua visione d'insieme e una delle debolezze maggiori di Roma è il rapporto col proprio territorio” ha sottolineato l'architetto. “La Capitale è il fiore all'occhiello del Paese, ma ci sono vari disagi e quest'opera 'low cost' vuole restituirle un rapporto positivo con il territorio e stimolare le sinergie dell'urbanità. Un progetto definito 'pilota' perché noi sogniamo di realizzare una sorta di agopuntura, intervenendo su tutti i punti più degradati della città, e per questo quando il II Municipio ci ha chiesto di lavorare sulla Tangenziale, una profonda ferita nella città, lo abbiamo trovato subito molto interessante". Anche perché, ha proseguito Grenon, "Tiburtina è la porta di Roma, e arrivare in una città e trovarsi di fronte a tale degrado, e non parlo della stazione, ma dello spazio urbano circostante, è indegno di una capitale europea".

UN PASSO INDIETRO SULL'ABBATTIMENTO – Per realizzare la 'High line' romana bisognerebbe però fare un passo indietro sul progetto di abbattimento. A riguardo è stata avviata anche una raccolta firme.“Demolirlo non è una priorità” ha commentato Grenon. “Ci si potrebbero realizzare dei parchi e una grande pista ciclabile, e al di sotto sarebbe possibile creare nuovi spazi e anche posti auto per i residenti creando una barriera 'green' in laterizio che divida la vita del quartiere da quella della stazione, che in previsione vedrà il passaggio di 400 treni tav e migliaia e migliaia di passeggeri ogni giorno". Il tutto accompagnato da "un nuovo fronte architettonico lungo il tracciato interno della ferrovia, riqualificando un'area dove ora sorgono solamente occupazioni abusive con un muro in laterizio che riprenda le classiche mura di Roma. E senza conflitti di competenze, perchè abbiamo già parlato con Fs e tutto il progetto ricade su terreno comunale". A giugno, ha concluso l'architetto, "abbiamo avuto incontri con tutto l'esecutivo del sindaco, e gli assessori Masini e Caudo ci hanno detto che sono riusciti a bloccare gli appalti per la demolizione delle rampe a Ponte Lanciani e Tiburtina. Ora facciamo l'ultimo passo".

FERROVIE – Nel corso della presentazione Ferrovie dello Stato si è dichiarata favorevole al progetto. “E' perfettamente integrato e integrabile con le modifiche alla viabilità della zona per la trasformazione della stazione Tiburtina. L'architetto Grenon e i realizzatori del progetto troveranno le Ferrovie dello Stato al loro fianco" ha detto l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato-Sistemi urbani, Carlo De Vito.

MARINO – Il sindaco Ignazio Marino ha spiegato come intende provvedere a modificare il precedente progetto di demolizione delle rampe: “Il Comune, attraverso l'assessorato ai Lavori pubblici di Paolo Masini, procederà all'apertura delle buste del bando, perché questo è il percorso legale che dev'essere condotto. A quel punto con l'attivazione della Casa della città valuteremo la possibilità di modificare la demolizione delle rampe in modo da poter arrivare a demolire solo quella parte compatibile con il progetto, e cercare di comprendere quali sono le competenze delle altre istituzioni, oltre al Comune, che devono contribuire alla realizzazione del progetto. Vogliamo riqualificare quel quadrante ferito per tanti anni dalla presenza della sopraelevata" ha spiegato il primo cittadino. 

DI BIASE – Presente alla conferenza anche il consigliere e presidente della commissione Cultura Micaela Di Biase: “Questo progetto è nato per riparare una ferita: la Tangenziale è percepita come un muro, una barriera, e la grande scommessa e intuizione di questo progetto è capire la difficoltà di un territorio e riuscire a trasformarla. E anche all'arte, come al verde e all'aspetto sociale, viene attribuito un valore salvifico, con l'area che in modo originale si riappropria della categoria del bello" ha commentato il presidente della commissione Cultura di Roma Capitale, Michela Di Biase. "Non solo il Centro storico e i secoli di cultura e monumenti che Roma ci ha lasciato in eredità la scommessa vera è cosa faremo da oggi in poi”.

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