rotate-mobile
Politica

Taglio agli stipendi, il Campidoglio non lo esclude: dipendenti capitolini pronti allo sciopero

Lo stato di agitazione per ventiquattro mila lavoratori comunali è stato proclamato ieri dai sindacati al termine di un incontro con il direttore generale Iudicello

Si surriscalda il clima sulla cima del Campidoglio. I ventiquattro mila dipendenti di Roma Capitale entrano in stato di agitazione e nei prossimi giorni si svolgeranno assemblee in tutti i posti di lavoro. E non si esclude nemmeno lo sciopero. L'allerta dei sindacati, Cgil FP Cisl FP Uil FPL, è scattata ieri nel corso dell'incontro con il direttore generale Liborio Iudicello: “L'amministrazione non è  stata in grado di dare certezze sul pagamento del salario accessorio a partire dal prossimo mese” scrivono in un comunicato i segretari regionali Natale Di Cola Cgil Fp, Roberto Chierchia Cisl Fp e Sandro Bernardini Uil Fpl.

Da maggio quindi gli stipendi dei dipendenti comunali potrebbero subire un taglio che va dai 150 euro ai 300. Un duro colpo per gli stipendi dei dipendenti capitolini che, come spiegato dalle organizzazioni sindacali, si aggirano in media attorno ai “1200-1300 euro al mese e con i tagli arriverebbero a circa mille euro”. Le organizzazioni sindacali hanno spiegato di aver “sottolineato come il  Fondo Contrattuale non dovrà, nel suo complesso, prevedere un taglio delle risorse finanziarie rispetto al fondo dell'anno precedente” si legge nella nota.

“Durante il confronto abbiamo ribadito la nostra disponibilità ad affrontare le problematiche emerse dalla relazione del Mef.  Condividiamo la necessità di dover discutere le contro deduzioni e gli eventuali correttivi da apportare inquadrandoli in un più ampio ripensamento dell'ente nel suo complesso”. Nel mirino della relazione del Mef, le modalità con cui la parte accessoria del salario è stata distribuita, a pioggia, senza legare lo stipendio 'aggiuntivo' a obiettivi precisi.

Prima di arrivare allo sciopero però i sindacati sperano di continuare il confronto sulle “prime linee guida di rivisitazione dell'impianto organizzativo” presentate ieri dall'amministrazione capitolina. A una condizione:“La certezza degli adeguati stanziamenti a bilancio e la garanzia della continuità dell'erogazione di tutte le voci salariali. Non vorremmo infatti che mentre si prova a costruire la macchina capitolina del futuro si penalizzino fortemente i dipendenti che oggi con bassi salari bloccati da anni garantiscono il mantenimento dei servizi”.

In allerta anche il corpo dei Vigili Urbani che da tempo ha iniziato il suo braccio di ferro con l'amministrazione capitolina. “Sono sei mesi che abbiamo acceso i riflettori su queste questioni” denuncia il segretario romano del Sulpl Stefano Giannini che conferma lo stato di agitazione. “I Vigili Urbani rischiano un taglio di stipendio di circa 300 euro. Se vengono tagliati i salari proponiamo di conseguenza di prendersi la responsabilità di tagliare anche i servizi. Basa notti, festivi e straordinari spesso richiesti per il ruolo di Capitale che Roma riveste”.

Il taglio agli stipendi dei dipendenti capitolini è già al centro di una polemica politica. Per il capogruppo Pd capitolino Francesco D'Ausilio “è urgente trovare una soluzione che consenta di assicurare il salario accessorio dei dipendenti comunali. Auspichiamo che presto si possano dare quelle assicurazioni e certezze ai comunali che sono la risorsa sulla quale investire per il rilancio e modernizzazione della macchina capitolina" scrive in una nota. Ad appellarsi al sindaco Marino il capogruppo della Lista Marchini Alessandro Onorato: "Marino, con la scusa della relazione del Mef, vuole far cassa sui dipendenti capitolini. Ma è da irresponsabili tagliare gli stipendi, bloccati da anni, di lavoratori che di questi tempi a stento arrivano a fine mese. Piuttosto il sindaco metta in campo un piano di valorizzazione del personale attraverso una sana riorganizzazione delle funzioni" scrive in una nota.

Polemico il centrodestra in Campidoglio. A parlare è Fabrizio Ghera, capogruppo in Campidoglio di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale. “A quanto pare c'è la volontà da parte del sindaco di Roma di cancellare il salario accessorio, che da quanto riportato dai sindacati, verrebbe già decurtato dal prossimo mese di maggio. Paradossale l'atteggiamento del sindaco che prima chiede al Mef un parere sul bilancio capitolino, e poi senza nemmeno stendere un rigo di controdeduzione ne accetta supinamente i suoi diktat accanendosi pure contro i dipendenti capitolini”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Taglio agli stipendi, il Campidoglio non lo esclude: dipendenti capitolini pronti allo sciopero

RomaToday è in caricamento