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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Tagli Aec, la furia dei presidi al Tiburtino. E il municipio scarica il barile sul Comune

La lettera dei dirigenti scolastici: "Aiuto ai disabili assolutamente inadeguato"

Un solo educatore per quattro ragazzi disabili. Due autistici, uno con disturbi dell'apprendimento, uno in carrozzina. Succede in IV municipio  - ma non va meglio nel resto di Roma - e sancisce ufficialmente il fallimento delle politiche sociali. Il taglio di oltre il 25 per cento alle ore degli Aec, gli operatori che seguono gli studenti disabili nei loro percorsi verso l'autonomia, l'integrazione, la relazione con gli altri compagni, sta agitando il settore a più livelli. C'è la rabbia delle famiglie di bimbi e ragazzi, costrette a prenderli prima a scuola perché le 40 ore settimanali non sono coperte, seguono i lavoratori delle cooperative con gli stipendi decurtati dalla sera alla mattina, e ancora i presidi che non riescono a gestire un quadro sempre più drammatico.

E' di ieri una lettera protocollata firmata da nove dirigenti scolastici di altrettanti istituti comprensivi del territorio (dall'Ic Anna Celli, all'istituto Perlasca, al Casalbianco), indirizzata alla presidente del IV municipio Roberta Della Casa, al direttore amministrativo del municipio, all'Ufficio diversamente abili. All'ente di prossimità, competente per l'erogazione del servizio, si fa presente il numero di ore "nettamente inferiore" e "del tutto inadeguato rispetto alle esigenze degli alunni", si chiedono spiegazioni e soluzioni urgenti al problema. E dopo giorni di denunce inascoltate e di tentativi - a parole - di aggiustare il tiro, anche il municipio a guida grillina si arrende all'evidenza e batte cassa al Campidoglio. 

Con una nota protocollata e ribadendo i solleciti del 28 giugno e dell'11 settembre, l'assessore al Sociale Rolando Proietti Tozzi si rivolge alla Ragioneria generale e al dipartimento al Sociale di viale Manzoni, "auspicando una rapida soluzione delle problematiche" tramite un incremento delle ore e "l'erogazione di pacchetti settimanali certamente più simili a quelli erogati nel precedente anno scolastico". Perché se già le ore non erano sufficienti per tutti, con l'inizio del nuovo anno scolastico i numeri sono precipitati. Il bando ancora in essere è scaduto il 31 dicembre 2016. E' stato prorogato con risorse ottenute dalle offerte a ribasso del nuovo avviso pubblico, ancora da assegnare. Tradotto, se per il mese di maggio si avevano 14672 ore per 282 bimbi, a settembre ne abbiamo 12048 ore al mese corrente per 308 utenti. Circa 400mila euro in meno che cancellano 2600 ore nonostante l'aumento della domanda. Un massacro per educatori e alunni. 

Di ieri una riunione tra amministratori locali e rappresentanti sindacali (Cgil, Cisl, Uil). Il pressing sul municipio non può fermarsi, non fino a quando i bimbi che ne hanno diritto riavranno il sostegno necessario, che non solo è stato parzialmente tolto, ma anche gestito con metodologie diverse dal passato. Ad personam e non a pacchetto. "Le ore vengono assegnate a nominativo, e ciò non consente flessibilità per far fronte alle quotidiane necessità degli alunni disabili" lamentano nella missiva i presidi degli istituti. Non solo. "Contro ogni logica è stata interrotta la continuità educativa togliendo ad alcuni alunni l'operatore AEC che lo aveva seguito negli ultimi anni e che è stato invece assegnato ad altri alunni". 

Il municipio ha promesso il cambio di rotta, ma i sindacati non abbassano la guardia. "L'amministrazione ha riconosciuto il problema dei tagli e fatto formale richiesta ai dipartimenti preposti per ottenere le risorse congrue alla tenuta del servizio" spiega Stefano Sabato, della Fp Cgil Roma e Lazio. "Ci riserviamo di indire uno sciopero per il giorno 6 ottobre e tutte le azioni necessarie se non dovessero giungere per tempo le risorse necessarie a garantire l'integrazione scolastica dei minori diversamente abili".

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