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Biblioteche a rischio chiusura: "Marino reintegri i tagli di Alemanno"

Non è chiaro se le risorse tagliate dalla precedente giunta verranno ripristinate o meno. Domani lavoratori in piazza: "Senza quei fondi chiuderemo"

Per adesso ci sono solo indiscrezioni, ma sufficienti a lanciare l'allarme. Le biblioteche di Roma rischiano i tagli di Alemanno, quelli già decisi dalla precedente giunta (da 21 a 14 milioni di euro) e già operativi da gennaio 2013. Nel migliore dei casi infatti i fondi tolti alle strutture potrebbero essere reintegrati solo in parte. Nel peggiore il taglio verrà confermato per intero. Il settore ha già espresso i suoi timori con una lettera inviata il 3 luglio scorso all'Assessore alla Cultura, Flavia Barca. Per adesso nessuna risposta. 

IN PIAZZA - Domani i lavoratori saranno in Campidoglio per chiedere il ripristino delle risorse, così da scongiurare la chiusura delle strutture. Ecco l'appello diffuso a gran voce dai sindacati. "Nessuna biblioteca sia chiusa - si legge in una nota diffusa dalla Fp Cgil - l'Istituzione Biblioteche di Roma offre un servizio di qualità, gratuito e accessibile a tutti, all'intera cittadinanza, dal centro all'estrema periferia della capitale. Svolge un ruolo che non è solo culturale, ma anche sociale, informativo, aggregativo". 

"GESTIONE RESPONSABILE" - "Ha sempre gestito responsabilmente, con efficacia e correttezza, il proprio bilancio, senza mai registrare un passivo, dal 1996 a oggi, aprendo molte nuove sedi e ristrutturandone altrettante, ampliando il già esteso orario di apertura al pubblico, fornendo sempre più servizi culturali, stando al passo dei tempi dello sviluppo tecnologico. Il bilancio dell'Istituzione è già stato tagliato di oltre 1 milione di euro due anni fa". 

"GIA' IN SOFFERENZA ECONOMICA" - "L'Assessore alla Cultura - prosegue la nota - è stata informata che non è possibile scendere al di sotto degli attuali 21 milioni di euro, senza conseguenze sui servizi bibliotecari. E non vogliamo neppure prendere in considerazione l'ipotesi di riduzioni di personale - sia capitolini che Zètema - che è già ben al di sotto del necessario. Già da otto mesi siamo in sofferenza economica, perché ogni mese la Ragioneria eroga 1/12 di 14 mln., nonostante il fatto che il taglio non sia stato ancora iscritto nel bilancio preventivo 2013 di Roma Capitale, tuttora da approvare. Non possiamo reggere oltre, avendo ormai consumato quasi completamente i risparmi che erano stati oculatamente accantonati negli anni. 

L'allarme è ancora più giustificato da prossimi pensionamenti in costanza del blocco del turn over. Il sindaco Ignazio Marino, nel suo programma elettorale, aveva sottolineato il grande valore della cultura, anche come motore di sviluppo economico di Roma: crediamo quindi che non possa assistere passivamente alla chiusura di 13 o forse 18 o magari 24 sedi (dipende dall'entità dei tagli, naturalmente) del sistema bibliotecario più importante d'Italia. 

"L'ASSESSORI SI CONFRONTI" - I sindacati hanno quindi indetto unitariamente un'assemblea, sotto il Campidoglio, dalle 11 alle 14 di mercoledì 18 settembre, per lanciare pubblicamente questo drammatico appello alla nuova Amministrazione di Roma Capitale, all'Assessora Barca e al Sindaco Marino, per salvare le Biblioteche di Roma. Ci aspettiamo quindi un'imminente convocazione da parte dell'Assessora che , nonostante le nostre richieste, non ha ancora aperto un confronto con il sindacato , auspicando di avere assicurazioni sul fronte economico e, magari, anche progetti innovativi per dare nuovo slancio all'Istituzione Biblioteche di Roma Capitale". 

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