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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Roma e il traffico capitale: "In auto la mattina viaggi medi di 45 minuti"

E' quanto emerge dallo studio redatto dal Censis in vista dell'Anno Santo. Il tallone d'Achille della Capitale è il traffico per la maggioranza dei romani, il 58% degli intervistati. Improta: "Il Pgtu segna la svolta dopo 15 anni di immobilismo"

Niente di nuovo nel dossier "Roma verso il Giubileo". Il punto debole della Capitale è il traffico, e ai romani la notizia non piove certo dal cielo. Lo studio redatto dal Censis ha l'obiettivo di cogliere e descrivere i temi principali dell'agenda cittadina in vista dell'Anno Santo, con una serie di note di approfondimento nel corso del 2015. 

L'ultima evidenzia il tallone d'Achille di questa città: le ore passate in coda, in auto o sui mezzi pubblici, nel tentativo disperato di raggiungere casa o il posto di lavoro. Problema macroscopico che non pensalizza solo la vita dei residenti, ma anche quelli dei turisti, i primi a valutare negativamente il servizio. Roma è infatti l'unica Capitale europea in cui il trasporto pubblico non rappresenta la spina dorsale della mobilità cittadina. Basti considerare che nell'ora di punta della mattina assorbe appena il 28% della domanda. 

La maggioranza dei cittadini romani (il 58% degli intervistati) ritiene che il principale fattore mancante alla Capitale per essere una città moderna è proprio un efficiente sistema di trasporto pubblico, questione anteposta persino alla vivacità economica e occupazionale (segnalata dal 45% dei cittadini) o alla carenza di grandi attrezzature culturali (musei, gallerie, auditorium: 21%).

Conseguenza? Che a Roma circolano 2,5 milioni di veicoli, più di 800 veicoli ogni mille abitanti. E il tempo medio di spostamento di chi viaggia in auto a Roma nelle ore di punta del mattino si attesta sui 45 minuti. Gli impatti negativi riguardano anche l'inquinamento e il rumore,i 16.000 incidenti stradali annui, con oltre 20.000 feriti e circa 150 vittime: un fenomeno che in termini complessivi ha un costo sociale stimato in 1,3 miliardi di euro (quasi 500 euro a testa all'anno).

METRO - In testa nella lista dei disservizi c'è la metropolitana. Con una estensione di 53 km, a Roma le linee della metropolitana servono 278 milioni di passeggeri l'anno. La capitale deve recuperare un notevole ritardo storico sul fronte infrastrutturale. Non può competere, dice il Censis, né con le sue "colleghe" europee né con città più piccole come Monaco di Baviera e tantomeno, per restare nei confini nazionali, con Milano.

AUTOBUS - La rete del trasporto pubblico di superficie su gomma è invece tra le più estese d'Europa: più di 3.500 km di linee, 7.000 fermate, oltre 2.000 bus impiegati. "Ma si tratta di un'offerta (attualmente in corso di razionalizzazione, con tagli delle linee e cambiamenti dei tragitti) ancora poco gerarchizzata, con l'effetto paradossale di avere mezzi sovraffollati su alcune linee e in alcuni orari, e quasi un terzo caratterizzato da insufficienti livelli di utilizzo da parte dell'utenza" dice il Censis. 

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Sono tanti ma viaggiano lentissimi, e nell'ora di punta del mattino il tempo medio di viaggio per chi usa l'autobus si attesta sui 50 minuti per spostamenti che in media sono di poco superiori a 10 km. Sempre nelle ore di punta, all'interno dell'anello ferroviario la velocità commerciale varia da 12-15 km/h. Scarseggiano le corsie preferenziali (ferme ad appena 100 km di estensione) e i mezzi rimangono invischiati nel traffico, dove è molto diffuso il fenomeno della sosta in doppia fila. Il nuovo piano urbano del traffico (Pgtu) da poco approvato punta ad aumentare del 40% le corsie preferenziali e del 20% la velocit dei mezzi sugli assi portanti. Il biglietto (1,50 euro) è uno dei meno cari d'Europa (a Parigi costa 1,80 euro, a Berlino 2,70, a Londra parte da 3,20 euro), tuttavia il Comune stima un 35-40% di evasione sui mezzi di superficie.

PENDOLARI - Poi ci sono i pendolari. Nel 1998 il 18% dei romani abitava fuori dal raccordo anulare, oggi tale quota supera il 26%. Ma nelle aree fuori e a cavallo del Gra il trasporto pubblico ha un ruolo marginale (assorbe solo il 19% della domanda di mobilità). Ai cittadini che abitano fuori dal Gra si aggiungono poi i pendolari residenti al di fuori dei confini comunali in ingresso verso la città: nel 2004 gli spostamenti giornalieri verso Roma originati dal resto della provincia erano 550.000, sono diventati 820.000 nel 2013. 

BICI - Nonostante la domanda potenziale sia in crescita, l'uso della bici a Roma è ancora trascurabile. Con 258 km, Roma è la città italiana con la maggiore estensione di piste ciclabili, ma il rapporto con il numero di cittadini è di fatto il più basso. Ma rapportando il dato alla popolazione residente, a Bologna si ha 1 km di pista ciclabile ogni 3.000 residenti, a Firenze ogni 6.500, a Torino ogni 8.100, a Milano ogni 10.000 e nella capitale il valore piu' basso: 1 km ogni 11.000 abitanti.

IL PGTU - A commentare i numeri forniti dal Censis l'assessore alla Mobilità, Guido Improta, che ci tiene a sottolineare i benefici che apporterà il Pgtu. "Anche il Censis, dopo aver letto il piano del traffico approvato dall’Assemblea Capitolina e rilanciato i dati in esso contenuti, chiede una cura da cavallo per il traffico a Roma". Che il Campidoglio è pronto ad attuare. 

"Il Piano Generale del Traffico Urbano affronta dopo 15 anni il tema della mobilità con una strategia che favorisce l’integrazione fra i diversi modi di trasporto sull’intero territorio urbanizzato e assicura alla città un modello di mobilità coerente con la sua vocazione storico-artistica e con le esigenze di sviluppo di un’area che va ben al di là dei confini comunali".
 
"In questi due anni, la Giunta Marino ha puntato molto sulla cosiddetta ‘cura del ferro’: sono già state aperte al pubblico 15 stazioni della Linea C della metropolitana, ulteriori 6 saranno operative entro la metà di luglio, ed è stata aperta la stazione Jonio della Linea B1, che ha già determinato un incremento di 66.000 validazioni nel primo mese di entrata in esercizio. 

Si tratta di un totale di circa 20 km di nuove linee metropolitane. Inoltre, con il verbale di intesa firmato tra Roma Capitale e Rfi-Rete Ferroviaria Italiana, e grazie all’inserimento dell’opera nel contratto di programma tra lo Stato e RFI per il periodo 2012-2016, sarà aperto al pubblico entro la metà del prossimo anno un ulteriore segmento dell’anello ferroviario, quello tra Pineto e Vigna Clara. Quanto al trasporto su gomma, dopo aver raggiunto nel 2013 l’obiettivo prioritario di evitare il fallimento economico-finanziario di Atac, l’Amministrazione è ora impegnata nel rilancio industriale dell’Azienda attraverso la razionalizzazione della rete di superficie e la riorganizzazione aziendale. È stata già bandita una gara per l’acquisto di 700 nuove vetture, di cui entro l’anno è previsto l’arrivo delle prime 100". 
 
"Tra gli obiettivi principali dell’Amministrazione, attraverso la realizzazione del Pgtu – conclude Improta - c’è anche quello di giungere a una maggiore condivisione degli spazi limitando il traffico veicolare privato con un sistema di premialità dei comportamenti virtuosi e non con una logica di controllo e repressione. Gli obiettivi che si conta di raggiungere sono: 2% di uso sistematico della ciclabilità entro due anni (4% su base cittadina e 10% per il centro storico entro 5 anni);  aumento del 20% della velocità commerciale del servizio di Trasporto Pubblico; aumento del 20% degli utenti del Trasporto Pubblico; rispetto dell’impegno con l’Unione Europea di dimezzare nel 2020 i morti sulle strade rispetto al 2012; realizzazione di almeno un’isola ambientale in ogni municipio nei prossimi due anni; creazione di nuove isole ambientali e progressiva autorizzazione alla circolazione in centro storico ai soli mezzi a basse emissioni".

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