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Non è un Giubileo per disabili: le metro restano inaccessibili, anche Ottaviano

La stazione più vicina a San Pietro è dotata di un solo montascale, uno su sei ingressi. Il problema, non da poco, è stato sollevato in Commissione Trasparenza, convocata per fare il punto su cantieri e fondi per il Giubileo

Accoglienza sì, ma non per tutti. Asfalto nuovo, percorsi pedonali, zone 30, 'lifting' del Lungotevere, vespasiani, strade consolari. A scorrere la lista delle 48 opere per l'Anno Santo, ridotta all'ossa da tempi stretti e soldi contati, manca qualcosa. Nel deliberone di Ferragosto non c'è traccia di interventi sulle barriere architettoniche delle metropolitane. Chi dalla stazione Termini prende la metro A in direzione Vaticano, non scende a Spagna, non scende a Barberini, non scende a Repubblica. A Ottaviano esce solo in via Barletta, se tutto va bene. 

La stazione più vicina a San Pietro e alla Porta Santa, quella che i turisti vedranno indicata nelle cartine, sulle guide, in qualunque brochure informativa, non ha ascensori. Su sei ingressi, solo uno ha un montascale a chiamata, che oggi (ma sarà un caso) è "fuori servizio" .

Niente scivoli, niente bagni accessibili. Sull'intera linea è tutto fermo a quanto documentato un anno fa dal viaggio testimonianza dell'associazione L'Italia a Misura di Disabile, eccezion fatta per Flaminio dove l'intervento è stato avviato: le stazioni che consentono l'uscita alle carrozzine rimangono 11 su 27.  

Il problema, non da poco, è stato sollevato nella Commissione Trasparenza di questa mattina, convocata dalla presidente Lavinia Mennuni per fare il punto su cantieri e fondi per il Giubileo. "Frapporre barriere architettoniche tra i pellegrini e il Giubileo è qualcosa che ci farebbe precipitare all'ultimo gradino tra le grandi capitali". A parlare è la consigliera di maggioranza Valentina Grippo, che ricorda gli impegni presi dall'ex assessore alla mobilità, Guido Improta

"A proposito votammo su mia proposta una delibera in consiglio, Ottaviano e Barberini erano tra le priorità, vorremmo che quanto promesso venisse mantenuto. Si parlava di mettere in posa un ascensore". Una sacrosanta battaglia di civiltà. E sì che sfiguriamo agli occhi del mondo se dovesse restare sulla carta. Altro che sampietrini divelti. Lo stesso Improta a giugno dichiarava: "Ottaviano deve necessariamente essere pronta". E invece verosimilmente non lo sarà. 

"Sulla stazione Ottaviano in particolare non ho notizie certe a riguardo" spiega l'assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Pucci, presente in commissione. L'unica speranza è nei ribassi d'asta, "da qui speriamo di poter ricavare ulteriori 10milioni di euro per altri interventi". Detto ciò, l'idea è di spostare l'attenzione sulla vicina fermata Lepanto. "Pensiamo di far diventare quella la fermata cardine dei percorsi dei pellegrini". Ottaviano intanto rimane off limits. 

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